MELUSCONI

DI GIORGIO CREMASCHI

GIORGIO crEMASCHI

 

Che noia.

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Appena un magistrato apre una indagine su un ministro, che da anni in Italia è una normalità, subito il capo del governo denuncia la politicizzazione della magistratura che svolge un ruolo di opposizione.
E naturalmente fanno eco al governo i finti garantisti di palazzo, che si indignano per quella che chiamano persecuzione giudiziaria se tocca i potenti. Mentre promuovono il pubblico linciaggio di poveri e migranti per un semplice sospetto.
Si è appena aperto il testamento di Berlusconi, proprietà e soldi vanno ai famigliari e un discreto malloppo anche all’amico condannato per mafia.
Ma l’eredità politica ha un solo vero erede: Giorgia Meloni.
Sì proprio colei che ogni tanto cita come suo ispiratore Paolo Borsellino, che si rivolta nella tomba.
È lei che ha cominciato la vera carriera con Berlusconi e che ora ne assume il lascito più importante:
la rivendicazione della impunità per politici e padroni. Che noia sono sempre gli stessi, ora c’è Melusconi.