“VOGLIO CHE QUALCUNO MI GUARDI E MI DICA…”

DI MARINO BARTOLETTI

 

Lo scudetto del Napoli, fatto di bel gioco e di entusiasmo, coincide con un apprezzabile risveglio della Serie A (come è sempre successo – basta pensare agli anni ‘ 80 – quando ai vertici si era creata la stessa sana e fertile alternanza).
Un risveglio a cui hanno contribuito molte componenti forse non “connesse” fra di loro (se non per la bravura “verso l’alto” dei loro allenatori).
E allora, oltre che alle tre squadre finaliste in Europa (intimamente credo che sia non impossibile l’accoppiata Champions-Conference), i

complimenti non possono non andare all’impresa di Maurizio Sarri con la sua Lazio (sfido chiunque ad aver azzeccato la “martingala” prima-seconda di quest’anno), ma anche ad altre realtà ricche di apprezzabile “bellezza” a prescindere dalla quota di volo raggiunta, dalla stessa Fiorentina, fino al Lecce, passando per situazioni interessantissime come Torino, Bologna, Monza, Empoli e ovviamente Atalanta-semprinpiedi!
C’è vita (e speranza) nel nostro calcio spesso balbettante . Non disperdiamole! A cominciare dalla Nazionale che sta per tornare in campo, mi auguro, col supporto di tutti. Nazionale che oggi ha presenziato a Roma, al Centro Olimpico “Giulio Onesti”, all’intitolazione a Gianluca Vialli del campo in cui si allenò durante l’Europeo vittorioso di due anni fa.
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“Voglio che qualcuno mi guardi e mi dica “è anche merito tuo se non ho mai mollato”!” (GLV)