DI ALFREDO FACCHINI
Alla fine, nonostante il frastuono di polemiche, è stata eletta.
Chiara Colosimo, da ieri è la presidente della Commissione parlamentare antimafia. Ha fatto il pieno dei voti dei soli partiti della maggioranza di destra (29 su 50 membri totali). Tutti gli altri non hanno votato per protesta. Al centro delle polemiche le sue, si fa per dire, “discutibili” amicizie.
Ma chi è Chiara Colosimo?
Al liceo aderisce ad Azione studentesca, il movimento di Alleanza Nazionale. Frequenta i fascisti della Garbatella, dove conosce la Meloni. Diventa segretaria di sezione, poi, a 23 anni viene eletta presidente regionale del movimento giovanile del Pdl, Giovane Italia.
La prima esperienza nelle istituzioni è del 2010, quando si candida alle elezioni regionali del Lazio nel listino che sostiene Renata Polverini e viene eletta.
In piena campagna elettorale si fa intervistare con alle spalle un manifesto di Cornelio Zelea Codreanu, ultranazionalista, fondatore della guardia di ferro romena e sostenitore del nazifascismo.
Aderisce a Fratelli d’Italia nel 2012 e ne diventa dirigente nazionale. Alle ultime elezioni politiche approda alla Camera.
Un curriculum molto meloniano.
La macchia più appariscente si annida nelle sue frequentazioni, visto l’incarico che andrà a ricoprire. Su tutte quella con Luigi Ciavardini, pluricondannato per diversi atti di terrorismo, inclusa la strage di Bologna, in semilibertà dal 2009.
Lei replica così: <<Conosco il presunto Ciavardini, esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene>>.
Sotto osservazione anche i suoi legami con l’associazione che si occupa di recupero e reinserimento dei detenuti, Gruppo idee, presieduta dalla moglie di Ciavardini, Germana De Angelis, nonché, sorella dell’ex senatore del Pdl Marcello e di Nanni, morto a Rebibbia nel 1980, entrambi militanti di Terza posizione, a cavallo degli anni ‘80.
L’ associazione – creata una quindicina di anni fa proprio da Ciavardini – vanta una solida rete di amicizie. Per dire: il direttore del bi-mensile Dietro il cancello, il giornale dei detenuti promosso dall’associazione all’interno del carcere di Rebibbia, è Federico Vespa, figlio del conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa.
<<Con Ciavardini siamo grandissimi amici dal 2009 – afferma Vespa jr – quando all’epoca lo intervistai per Gente>>. (Roma Today)
Alcuni familiari delle vittime di Cosa Nostra, come il fratello di Peppino Impastato, Giovanni, Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e i presidenti delle tre associazioni di familiari delle vittime delle stragi di piazza della Loggia, Piazza Fontana e stazione di Bologna, hanno scritto una lettera aperta contro l’indicazione di Colosimo alla guida della commissione parlamentare antimafia: <<Siamo sbigottiti, Colosimo avrebbe giganteschi conflitti di interessi>>.
Paolo Bolognesi presidente dell’associazione che riunisce i parenti delle vittime della strage di Bologna ha chiesto che Chiara Colosimo si astenga dal partecipare alle cerimonie il prossimo 2 agosto il ricordo della bomba del 1980.