CHAMPIONS LEAGUE: INTERCITY, QUEL TRENO PER ISTANBUL

DI ADOLFO MOLLICHELLI

 

 

InterCity, quel treno per Istanbul.

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Una finale intrigante. Tra la regina della Premier e l’Inter rinata dalle ceneri.
Sfida tra il Pep di tutte le meraviglie e il mister Spiaze.
Partita secca e in questi casi si dice che tutto può accadere. Si vedrà.
La Beneamata ha eliminato i cugini sui garretti, un giochino. I citizens hanno fatto fuori i campioni della Champions. Meglio: li hanno ridicolizzati. E se i blancos non avessero potuto disporre del miglior portiere del mondo, Courtois, sarebbero stati sepolti da una valanga di reti e comunque è uscito il poker. Quando il sopracciglio sinistro di Carletto disegna un triangolo, vuol dire che sta soffrendo.
L’Inter i suoi bravi campioni li ha e anche cambi eccellenti in ogni reparto.
Il City è poesia, il manuale del calcio, guidato dal Picasso della panchina. Le sue squadre esprimono periodi di colore diversi. Ed ora come centravanti ha pure Haaland al posto dello spazio!