L’ARMA IN PUGNO

DI CLAUDIO KHALED SER DA TRIPOLI – LIBIA

 

Se tu hai un fucile in mano la prima domanda che mi viene spontanea é chiederti “dove l’hai preso” e ovviamente la seconda é “a chi vuoi sparare”.

.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

.

Parto dalla seconda la cui risposta é molto semplice : a TUTTI.
A chiunque si muova, a coloro che non conosco, a quegli altri.
Sul dove l’hai preso diventa difficile rispondere visto che qui le armi si trovano dappertutto.
Eserciti, Brigate, Milizie, Bande…. tutti sono armati.
Rischi una pallottola in testa ogni volta che ti muovi.
Eppure una precisa risoluzione dell’ONU, firmata da tutti, proibisce l’invio di armi in Libia.
Se ne fregano i RUSSI, gli EGIZIANI, quelli dell’ARABIA SAUDITA, quelli del QATAR, i TURCHI, i FRANCESI che le inviano alla luce del sole senza nemmeno far finta di nasconderle.
Invece le nascondono la GERMANIA, l’INGHILTERRA, il BELGIO sulle navi che sfuggono al controllo navale del Mediterraneo orientale.
L’ ITALIA é più “furba” di tutti, le vende a Paesi terzi, quelli fuori dai radar di controllo che a loro volta le vendono ad altri che sempre a loro volta le portano in LIBIA.
Morale : QUI TUTTI HANNO UN’ARMA.
Tre anni fa, era il luglio del 2019, aerei degli EMIRATI ARABI UNITI, sganciarono bombe sul Campo Profughi di TAJOURA a pochi km da TRIPOLI.
Circa 60 Migranti vennero dilaniati dalle bombe e il Centro totalmente distrutto.
Nell’indifferenza di tutti gli altri che si limitarono a “sgridare” i bombaroli di turno, ligi al principio oggi a me domani a te.
Ma se tutti sono armati, chi le mette giù per primo per iniziare un discorso di Pace ?
Ovviamente NESSUNO.
Tutti si sentono forti, tutti proteggono la loro casa, la loro strada, il loro quartiere.
TRIPOLI é difesa da TUTTI contro TUTTI.
La sera, se esci, lo fai a tuo rischio e pericolo, chi non ti conosce ti spara temendo che tu possa sparare a lui.
Ma non é solo TRIPOLI, é così dappertutto, la LIBIA é un arsenale, un poligono di tiro dove chiunque spara ad un bersaglio.
Quasi sempre umano.
Quasi sempre una vittima di questa guerra assurda che da ormai 12 anni insanguina la LIBIA.
Quasi sempre ad un UOMO, a una DONNA, ad un BAMBINO che a casa, quella sera, non ci ritornerà più.