LA VITTORIA DELLA RUSSIA SUL NAZISMO CHE LE COLPE DI PUTIN NON DEBBONO CANCELLARE

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Si stanno svolgendo in Russia le celebrazioni del Giorno della Vittoria, con cui il 9 maggio ogni anno viene ricordata e festeggiata la sconfitta della Germania nazista e la fine della Seconda guerra mondiale.

La vittoria di 77 anni prima e l’incertezza di oggi

Il Giorno della Vittoria è tradizionalmente uno degli eventi più importanti dell’anno per la propaganda autocelebrativa in Russia, ma quest’anno la preparazione della parata e degli altri eventi è stata segnata da preoccupazioni per la sicurezza, dopo i due droni abbattuti nelle vicinanze del Cremlino la scorsa settimana. In alcune regioni le celebrazioni sono state annullate (è successo in almeno 21 città), od organizzate in misura ridotta, non solo per questioni di sicurezza ma anche per difficoltà organizzative legate alla mancanza di soldati da far sfilare nelle parate militari, la versione che viene riferita da fonti si stampa occidentale attualmente abbastanza prevenute sulla Russia di Putin in Ucraina.

Sempre lettura occidentale “anti”

Inoltre, secondo alcuni ‘analisti’, questa la definizione che corre, parte delle manifestazioni sarebbe stata annullata per evitare i rischi di possibili contestazioni. Non si è tenuta quest’anno la ‘Marcia del Reggimento immortale’, una delle celebrazioni più importanti del 9 maggio in cui i parenti dei reduci della Seconda guerra mondiale ricordano i propri cari sfilando con le loro fotografie. La motivazione ufficiale è legata a questioni di sicurezza, ma un’ipotesi è che si volesse evitare il rischio che molti decidessero di sfilare con le foto dei propri cari morti in oltre un anno di guerra in Ucraina.

“Si è invece svolta come da tradizione la parata militare sulla piazza Rossa di Mosca, l’evento centrale delle celebrazioni. Con Vladimir Putin accompagnato da sei presidenti di repubbliche ex sovietiche oggi parte della Federazione russa”.

Putin e la Russia definita bersaglio

Discorso finale il presidente Putin. «La Russia deve difendersi dal terrorismo internazionale e che la vera guerra è stata scatenata dall’Occidente contro la Russia». Tutte le ormai note argomentazioni del governo russo sull’invasione dell’Ucraina, descrivendola come «un’operazione speciale nata per difendere i cittadini russi e nel complesso la madrepatria russa». Vladimir Putin, finale altrettanto scontato, ha accusato i governi occidentali di «odio e russofobia», sostenendo che il loro reale obiettivo sia di «vedere cadere lo stato russo», e ha equiparato il governo ucraino attuale a quello nazista della Germania durante la Seconda guerra mondiale.

Forzature contro, per l’Ucraina l’8 maggio

Ieri, 8 maggio, il presidente dell’Ucraina Zelensky ha annunciato sulle piattaforme social di aver presentato alla Verkhovna Rada, il parlamento, un disegno di legge per dichiarare l’8 maggio Giornata del ricordo e della vittoria sul nazismo. Il giorno prima della vittoria russa celebrata a Mosca. Nel suo post, il capo di Stato non ha menzionato l’Unione Sovietica, che più di tutte si spese in termini di vite umane per la sconfitta della Germania di Hitler. D’altronde -da Limes-, negli ultimi anni Kiev si è impegnata nella cancellazione di simboli e toponimi legati al proprio passato sovietico. E l’invasione russa ha solo accelerato un processo di revisione politico culturale in atto da tempo (il collaborazionista e nazista Bandera fatto eroe nazionale).

Perché l’8 maggio ucraino

Fissare l’8 maggio come giorno per commemorare la vittoria scelto per sconfessare il 9 maggio celebrato nella Federazione Russa come Giornata della Vittoria nella «grande guerra patriottica». E qui la provocazione storica sfiora l’insulto. «Ogni anno da domani, 9 maggio, ricorderemo la nostra unità storica, l’unità di tutti gli europei che hanno distrutto il nazismo e sconfiggeranno il ‘russismo’», in una crasi decisamente forte tra Russia e fascismo. Il consigliere presidenziale e capo negoziatore di Kiev Mykhailo Podolyak, a scoraggiare facili ottimismi di trattative reale, si è mosso sulla stessa falsariga, definendo l’8 maggio ‘Giorno della Vittoria’ in sfregio alla celebrazione russa.

“La guerra d’Ucraina si combatte anche con la narrazione, i simboli e le tradizioni”.

 

Articolo della Redazione di

9 Maggio 2023