INGHILTERRA, INCORONAZIONE DEL RE E BOCCIATURA GOVERNANTI: PICCOLE ELEZIONI GROSSA BATOSTA POLITICA

DI PIERO ORTECA

REDAZIONE

 

 

Elezioni comunali di decisiva portata politica. E i risultati, resi noti ieri sera, rovinano la festa dell’incoronazione di Re Carlo III per il già molto inquieto establishment politico britannico. Dunque, secondo il primo resumé generale fatto dalla BBC, i Conservatori del capo del governo, Rishi Sunak, hanno subito una sconfitta storica.

“Analisi comparativa su scala nazionale”

Gli specialisti del network televisivo britannico hanno aggregato e bilanciato i dati per dare la sentenza finale: il Partito laburista è salito al 35%, i Tories sono arretrati al 26%, i Liberal-democratici hanno strappato un eccellente 20% e il resto delle formazioni più piccole, messe assieme, il 19%. Benissimo si sono comportati i Verdi, che hanno guadagnato altri 240 consiglieri. Era da oltre 25 anni, cioè dalle elezioni del 1997, che la sinistra inglese non riusciva a raccogliere un simile successo di popolarità.

“A questo punto, sicuramente, comincerà a diventare più chiaro per che cosa si è votato. È stata l’occasione, partendo dalla realtà di ogni comunità, di far sentire i problemi di tutta una nazione”.

Re Carlo III Brexit e di sinistra

Forse mai, come in questa occasione, nella Gran Bretagna moderna, un’elezione locale potrà avere una ripercussione tanto poderosa a livello generale. Parlando a Chatam dell’incredibile vittoria al Consiglio di Medway, il leader laburista Keir Starmer ha spiegato la portata del successo della sinistra inglese: «Stiamo ottenendo risultati fantastici in tutto il Paese. Siamo sulla buona strada per una maggioranza laburista alle prossime elezioni generali». E poi, anche per far comprendere come il suo partito avesse intercettato, prima di ogni altro, l’insoddisfazione popolare, per una governance ritenuta incapace di risolvere i problemi della quotidianità, ha aggiunto: «Abbiamo capito cosa vuol dire non riuscire a sbarcare il lunario e abbiamo detto cosa avremmo fatto per aiutare le persone con le loro bollette quotidiane. E il governo, il primo ministro non hanno detto nulla. E questo, perché loro sono il problema, non la soluzione».

Disfatta Brexit e immigrazione

Se in casa Labour si festeggia e ci si prepara alla resa dei conti, il prossimo anno, tra i Conservatori è già scattata la caccia al colpevole della disfatta. «Rishi Sunak ha dovuto affrontare perdite devastanti, di oltre 1000 seggi nei consigli comunali», ha scritto The Guardian, mentre il suo partito è già in rivolta e gli alleati di Boris Johnson chiedono la sua testa. I laburisti hanno ottenuto affermazioni convincenti, soprattutto nel nord dell’Inghilterra e in tutte le Midlands, mentre lo stesso hanno fatto i liberal-democratici, a sud, con oltre 400 seggi. Cosa che, assieme al 20% di media che hanno conquistato, indica il loro partito come possibile ago della bilancia. Specie se i laburisti non dovessero centrare la maggioranza assoluta alle prossime elezioni nazionali. In effetti, in queste ore, il dibattito (molto serrato) tra gli esperti di flussi elettorali e, più in generale, tra i politologi, si sta concentrando sulla disaggregazione dei dati locali e sulla loro proiezione in un contesto che coinvolga tutto il Paese.

“Quota nazionale prevista” e poi la Scozia

La massima autorità (citata da tutti) nello specifico è l’esperto della BBC, John Curtice, che ha elaborato un metodo statistico definito ‘PNS’, cioè «Quota nazionale prevista». Che corrisponde alla trasposizione dei dati da noi comunicata prima, e che dipinge gli scenari politici che contano: quelli del Parlamento di Westminster. Che il ‘modello Curtice’, come chiave interpretativa delle elezioni locali, sia assolutamente affidabile, è testimoniato dall’analogo risultato a cui giunge un altro ‘forecast’, proposto da Sky News. Anche se, in questo caso, la valutazione complessiva del professor Michael Thrasher è diversa: per capire se i laburisti riusciranno ad avere la maggioranza per formare un nuovo governo, bisognerà vedere quello che succede in Scozia. Le Highlands saranno il vero ago della bilancia delle prossime elezioni nel Regno Unito.

Gran Bretagna sempre più isola

Intanto, Rishi Sunak, il premier recentemente visitato da Giorgia Meloni, in perfetto stile inglese «si dichiara deluso», mentre nel suo partito è già cominciata la resa dei conti. Sotto tiro in particolar la politica sull’immigrazione (la deportazione in Ruanda). «I commenti che abbiamo avuto dal Ministro dell’Interno, la retorica che applica a certe fedi e comunità diverse, danneggia le nostre comunità e anche le nostre relazioni comunitarie. Si nutre di estrema destra».

Sunak e il Presidente dei Tories, Greg Hands, stanno cercando di ‘nascondere il sole con la rete’, dicendo che una sconfitta non è una catastrofe. Ma i politici ‘della porta accanto’, quei conservatori abituati a fare chilometri per raccattare un voto, invece sono a pezzi. «Non è stata una sconfitta – dice uno, con un filo di voce – è stato un bagno di sangue».

 

Articolo di Piero Orteca, dalla redazione di

6 Maggio 2023