“NAPOLI, TRA CAMPIONATO E COPPA, LA STORIA INFINITA CONTINUA”

DI ADOLFO MOLLICHELLI

 

NAPOLI – Tra campionato e coppa.

Da un Milan all’altro. A mente fredda la storia infinita (Ende) continua. Il quarto scontro tra Ciuccio e Diavolo deciderà le sorti europee.

Al Meazza sfida molto british, da brividi. Con Maignan più volte salvifico, Kvara sprecone in avvio e sarebbe stata tutta un’altra storia. Al Maradona salirà la febbre, vietato assumere le pillole di Ceferin, fanno male. Senza Kim (ahi!) e senza Anguissa (beh!), ma con Zolla Gialla. Centravanti squassante e vero, non come Elmas più falso che nueve. Fossi stato in Spalletti avrei contato quattro quattro due. Con Kvara e Lozano, o Zielinski, terminali. E vicini. Centrocampo e fasce, dove il Diavolo agita il forcone, meglio presidiate.

Il Milan con l’uomo in più per più di venti minuti. Il Napoli con l’uomo in meno ancor prima dell’espulsione di Zambo. Azzurri con poca mente ma con tanto cuore, a lungo padroni del campo. Resta da capire quelle imbucate al centro (anche in campionato) di Brahim Diaz contro le quali ci deve pur essere un rimedio.

Arbitro scarso, non ha determinato il risultato ma ha inciso. Impunito Leao reo di “vilipendio alla bandierina”. Troppo nervosismo nel finale. E tu Calabria che cos’altro avresti voluto avere?

Dopo il poker patito in casa dal Diavolo, era carica di apprensioni e timori la trasferta di Lecce stupendamente barocca come i suoi sostenitori. Una buca o una voragine quella che aveva risucchiato i garretti apparsi stanchi dei magnifici azzurri? Niente, non era successo niente. Risultato classico, gol di Di Lorenzo il capitano che aveva di nuovo lustrato le mostrine e gentile omaggio del Gallo che cantò una volta sola nella settimana di passione.

Sabato il Verona in casa. Per riprendere la fuga per la vittoria e caricarsi in vista ancora una volta del Diavolo. Più delicata la questione veronese. Perché avvicinerebbe ulteriormente la meta del lungo viaggio, più veritiero degli incroci di coppa figli spesso della sorte.

 

articolo di Adolfo Mollichelli da:

13 Aprile 2023