VIDEOGAME. “MOVIEHOUSE – THE FILM STUDIO TYCOON”: IL GESTIONALE CHE TENTA DI COPIARE “THE MOVIES”…SENZA RIUSCIRCI

DI LUCA BAGATIN

“Moviehouse – The Film Studio Tycoon”, sviluppato da Odyssey Studios e edito da Assemble Entertainment, è un simulatore/gestionale nel quale vestiremo in panni di un produttore cinematografico.

Il gioco ricorda molto, nelle dinamiche di base, il mitico e mai più riedito (purtroppo!) “The Movies” del 2005, targato Lionhead Studios.

In realtà lo ricorda solamente nelle dinamiche principali e per nulla nella microgestione e nella grafica che, già nel lontano 2005, permetteva al giocatore di costruire da zero un vero e proprio studio cinematografico e realizzare veri e propri cortometraggi, assumendo attori, comparse, registi, sceneggiatori, guardiani dello studios e ciascuno di questi personaggi poteva essere avere persino le caratteristiche fisiche che si preferivano.

“Moviehouse – The Film Studio Tycoon”, invece, semplifica all’osso tutto quanto.

Siamo nel 1980 e dobbiamo, inizialmente, assumere uno sceneggiatore fra quelli che ci vengono proposti (che si caratterizzano per diverso grado di creatività e di capacità lavorativa). Una volta assunto potremo decidere il titolo del film, il genere e la trama.

Successivamente assumeremo un regista e degli attori, decideremo il budget da assegnare al nostro film e, una volta scelto un distributore, lo faremo distribuire nelle sale cinematografiche.

Alla fine di questo processo, che nel gioco risulta più lento che avvincente, compariranno i voti e i giudizi della critica cinematografica, che decreterà il successo o meno del film.

A seconda degli incassi potremo anche capire se i costi da noi investiti in sceneggiatura, regia, attori e budget complessivo saranno coperti dagli incassi stessi, oppure se il film sarà un flop al botteghino e saremo sull’orlo della bancarotta.

Nel corso della realizzazione del film, ci potrebbero anche essere delle richieste che regista o attori ci porranno e starà a noi, attraverso un sistema di scelte multiple, decidere come risolvere le loro richieste o problematiche, il che può incidere sulla realizzazione del film stesso.

Vi è, inoltre, la possibilità di usare punti ricerca per migliorare i nostri studios e, inoltre, la possibilità addestrare i nostri dipendenti (sceneggiatori, attori e registi) e migliorare le loro abilità e, infine, partecipare a numerosi Festival cinematografici, in modo da farci conoscere al grande pubblico.

L’idea di fondo del gioco è bellissima e segue esattamente gli aspetti dello storico “The Movies”, ma il gioco non riesce ad avere né la sua profondità nelle dinamiche, né la sua grafica (che è ridotta all’osso ed è semplicissima e fatta più di tabelle che di altro), né lo stesso comparto sonoro, né un ritmo incalzante che era dato anche dalla possibilità di creare un vero e proprio cortometraggio, realizzandolo come più ci piaceva (doppiandolo persino con la nostra stessa voce), che potevamo goderci guardandolo o addirittura caricandolo su YouTube.

“Moviehouse – The Film Studio Tycoon”, in sostanza, appare più come un app da smartphone che diverte solo se non si hanno grandi aspettative e ci sia accontenta di un semplice passatempo.

Ma, sicuramente, deluderà tutti coloro i quali hanno già giocato, anni fa, allo storico “The Movies”.

Altra pecca, peraltro, è la totale mancanza di traduzione in italiano.

Se vorrete in ogni caso provarlo è acquistabile su Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/1576280/Moviehouse__The_Film_Studio_Tycoon/

Ed è giocabile su pc con sistema operativo Windows 10 o 11 con minimo 4 GB di RAM, una scheda video di fascia media e 1 GB di spazio libero su disco fisso.

Luca Bagatin