DEREGULATION

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Che la burocrazia bizantina sia un grosso intralcio per chiunque abbia voglia di “fare impresa” non devo certo dirlo io, i troppi adempimenti in buona parte del tutto inutili azzoppano le attività dando nel contempo un immeritato vantaggio ai più disinvolti.
Detto questo, la peggior ingiustizia che si possa perpetrare è spazzare via quelle regole con una manata togliendo all’imprenditoria più capace e corretta qualsiasi speranza di successo in una competizione affollata di pirati, corruttori e disonesti dove la qualità del prodotto e il suo prezzo sono soltanto trascurabili fastidi nella corsa ad un arricchimento tanto rapido quanto ingiusto.
Senza regole ed arbitri anche una semplice partita di calcetto tra scapoli e ammogliati si trasformerebbe in un ring dove solo i più cattivi e disonesti possono vincere lasciando gli avversari sanguinanti sull’erbetta sintetica, figuriamoci in una competizione dove il premio non è una coppetta di latta ma il successo economico.
Tra la burocrazia asfissiante e il far west prossimo venturo occorrerebbe trovare un compromesso che metta insieme la necessità del controllo e la fluidità operativa e non si tratta di scienza missilistica o cardiochirurgia, basterebbe copiare ciò che viene fatto in altri paesi infinitamente più civili del nostro.
Basterebbe averne la volontà, ma per averne la volontà occorre un ingrediente fondamentale che questo governo non riuscirebbe neppure a sillabare correttamente: La Mo-ra-li-tà.