QUESTA E’ L’ITALIA ATTUALE?

DI RAFFAELE VESCERA

 

Ecchellà, un tal Anastasio (cavallo vanesio?), mascella quadrata di ducesca memoria, posto dal governo Meloni a dirigere un’importante società dello Stato, che si occupa di Inps, Istat e Inail, ha inviato una mail da presidente “di ferro” ai componenti del Cda in cui parafrasa il celebre discorso di Mussolini fatto alla Camera il 3 gennaio 1925, in cui il duce dei nostri stivali si assumeva tutte le responsabilità del delitto Matteotti, eseguito su suo comando da squadristi fascisti. Sentite a quale delirio è arrivato il novello ducetto:
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“Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se 3-I è stata una mia colpa, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato nel mio ruolo”. (da Il Fatto Quotidiano)
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E’ quasi integralmente il discorso pronunciato da Mussolini per fermare la macchina della Giustizia, che indagando sul delitto Matteotti sarebbe arrivata a incriminare il gotha del fascismo, composto dal cosiddetto quadrunvirato guidato dallo stesso Mussolini, mandante supremo dell’omicidio del deputato socialista. Dando così il via alle leggi “fascistissime” che inaugurarono vent’anni di dittatura feroce.
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Scoperta la mail neofascista, Claudio Anastasio si è dovuto dimettere, ma senza alcuna condanna da parte del governo che, al solito, tace a fronte delle nefandezze dei suoi componenti, dal ministro Valditara che condanna una preside a Firenze che ha parlato di antifascismo dopo il pestaggio di alcuni studenti da parte di neosquadristi d’estrema destra, al ministro Piantedosi che offende la memoria degli 80 migranti morti a Cutro.
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Ma che volete, dopotutto questo governo è erede della tradizione fascista di Fratelli d’Italia, di quella razzista della Lega e di quella affarista di Forza Italia. Un governo che fa di tutto per accrescere le disuguaglianze, prendendosela con i poveri, dall’abolizione del reddito di cittadinanza, alla minacciata riforma dell’Irpef che aumenterà le tasse per i redditi bassi e diminuirà quelle per i ricchi, fino alla sciagurata autonomia regionale differenziata che farà il Sud ancor più povero a vantaggio delle già ricche regioni del Nord.
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