POLITICA: IL DIBATTITO PUBBLICO IN QUESTI GIORNI E’ PIETOSO

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Il dibattito pubblico a cui la politica ci sta sottoponendo in questi giorni è pietoso

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Pur di non affrontare le profonde contraddizioni in politica estera, guerra in Ucraina su tutto, che interessano tutti i partiti e pur di non approfondire gli impatti di nuove riforme come l’autonomia differenziata, ci si intrattiene su argomentazioni da giovanotti degli anni ’70, nostalgici delle ideologie e delle relative e, al giorno d’oggi, vuote contrapposizioni.
Non è tutto.
La politica, tutta la politica, dovrebbe riflettere e fare i conti con le scelte che ha compiuto fino ad oggi riguardo una tragedia tutta italiana, una delle tante, che in sei mesi di udienze sta certificando un quadro desolante, agghiacciante e composto da gravissime colpe.
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Parlo del crollo del ponte Morandi, parlo di 43 persone morte cadendo nel vuoto, parlo delle mancate manutenzioni e degli utili miliardari distribuiti a fronte di un utilizzo di beni pubblici e parlo della politica che ha regalato altri miliardi a chi tutto questo aveva causato.
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Le carte del processo in corso non lasciano scampo ma solo su qualche quotidiano vengono riportate. I talk e i tg ne parlano poco. Quei morti si son troppo raffreddati per raccogliere la dovuta attenzione e altre tragedie attraversano la nostra emotività per poi essere abbandonate.
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Eppure l’ennesimo regalo ai Benetton è recente, è arrivato all’indomani della strage di Genova, è figlio di scelte politiche dettate da pavidità e opportunismo ma nessuno manifesta, nessuno si schiera, nessuno assume posizioni chiare di rigetto di un modello spietato e indifferente allo strazio della morte ingiusta.
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Meglio occuparsi di destra e sinistra.
Meglio gridare di essere progressisti o conservatori.
Meglio tutto pur di non confrontarsi nel merito delle rispettive responsabilità.