LA COLPA E’ SEMPRE DI QUALCUN ALTRO

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Dapprima, Meloni se l’è presa con il reddito di cittadinanza, ora il cattivo di turno è il super bonus.

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Il nostro Paese ha una certezza: Giorgetti. Il ministro più importante del governo Meloni che stava sia nel Conte I che con Draghi con ruoli prestigiosi e di potere ma che si è accorto solo ora di queste voragini nei conti.
Giorgetti che fa lezioncine, probabilmente dettate dal suo consulente Zanetti che, ricorderete, era uomo di punta di Scelta civica di Monti e poi di Renzi.
Per la verità, anche Meloni, da ben venticinque anni in Parlamento, forte del suo centro studi che elaborava proposte serie e con le adeguate coperture economiche, è caduta dal pero e ha trovato un buco nei conti.
Il bilancio dello Stato era uno sconosciuto per Meloni fino a due giorni fa?
Nel frattempo, regna l’immobilismo sulle grandi “riforme che servono alla Nazione da trent’anni”, per non parlare dei risultati in Europa da dove è tornata senza neanche un pugno di mosche: migrazione non se ne parla, fondo comune per fare fronte alle difficoltà della guerra neanche per sogno.
Quel che è più grave è che, a un anno dall’esplosione della guerra, ci ritroviamo con un premier che è più draghiana di Draghi e con un’opposizione che la insegue senza uno straccio di strategia per coglierla in contropiede proponendo i miglioramenti che erano necessari (perché tutto è perfettibile) per le misure che ora sono sotto attacco come il reddito e il super bonus.
Ma oltre a Giorgetti, abbiamo altre certezze: inflazione alta, tassi che rendono insostenibili mutui e prestiti alle imprese, la confusione normativa sui bonus edilizi (è stato emanato un decreto che sarà di nuovo cambiato) e rinvii sul resto.
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Insomma, nell’arco di un mese siamo passati dall’avere un tesoretto al buco miliardario.
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Grazie Giorgia, hai generato il caos.