LE GIRAVOLTE DI GIORGIA

DI PAOLO DI MIZIO

 

L’angolo retto secondo Giorgia. Da La Notizia, diretto da Gaetano Pedullà.

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Caro Di Mizio,
Il Mes, il Pos, il tetto al contante, le concessioni balneari, il decreto anti Ong da rifare… tutte retromarce della Meloni dettate dall’Europa. Ma per anni la signora ci aveva detto che l’Ue e l’euro erano il male assoluto, o no?
Cinzia Benedetti
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Gentile lettrice,
la linea anti Ue e anti euro è stata una costante dalla fondazione di FdI nel 2012 fino al glorioso 12 settembre 2022, quando Giorgia annunciò che “la pacchia è finita”. Ma forse intendeva che era finita per la Meloni, non per l’Ue.
Le offro qui una parziale ma deliziosa antologia dei pronunciamenti meloniani.
“Se per stare nell’euro uccidiamo il Paese, è meglio andarsene” (2013). L’Unione europea? “Siamo in mano a una banda di usurai” (2015). “L’euro è una moneta sbagliata. Vogliamo lo scioglimento concordato e controllato dell’eurozona” (2017). Nel 2018 la Meloni presenta una proposta di legge di modifica della Costituzione per cancellare ogni riferimento all’Ue. 2014: “L’Ucraina resti neutrale… L’Ue ritiri subito le sanzioni alla Russia e faccia i nostri interessi invece di fare i servi sciocchi degli americani”.
Nel 2019, in un discorso negli Usa alla Cpac (Conferenza per l’azione politica dei conservatori), dichiara: “La democrazia in Europa è un inganno… il voto dei cittadini non conta nulla nelle istituzioni che detengono il vero potere”.
Che lo dicesse negli States è molto significativo alla luce del suo recente ribaltamento di posizione: da putiniana ad anti putiniana, da sovranista ad “americanista”.
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La Meloni, dopo essersi stesa sull’Ue, si è piegata a 90 gradi anche con gli Usa. Eppure, come dice un mio amico, agli americani ne bastavano 89.
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Articolo di Paolo Di Mizio, da
direttore Gaetano Pedullà