“TERUN”

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Sono cresciuto a cavallo tra Milano e Napoli. Posso parlare il milanese come Jannacci e il napoletano come Troisi, mangiare la caseula e le zeppole con lo stesso piacere, respirare la nebbia di Lodi e i profumi di Sorrento con lo stesso senso di appartenenza.
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E’ per questo che il macchiettistico senso di superiorità inscritto nel DNA dei nordici mi ha sempre fatto sorridere, che fosse sapientemente camuffato come quello di Berlusconi oppure oscenamente esibito come quello di Calderoli.
Di tutti i tradimenti che questo governo sta consumando per saldare i debiti della propria vittoria con le tasche dei propri elettori, quello sulle autonomie regionali differenziate targato Lega è di gran lunga il più vergognoso. In un solo colpo sputa in faccia a tutti i meridionali, avalla l’abbandono della parte più debole del Paese, allarga la frattura tra nord e sud, sfancula l’idea stessa di nazione.
Altro che lotta alla mafia, sembra che il governo voglia ampliare gli spazi storicamente vuoti affinché le cosche possano riempirlo.