GOVERNATORE VISCO: L’ITALIA E’ IN GRADO DI GESTIRE IL RIALZO DEI TASSI

DI VIRGINIA MURRU

 

Il rialzo dei tassi da parte della Bce è stato considerato quasi il colpo di grazia, su un’economia che cerca di bypassare la tempesta abbattutasi nel settore energetico, condizionando con il clima d’instabilità anche la produzione industriale, il cui ultimo riscontro riporta un calo per nulla incoraggiante.

Eppure, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, presente ad una tavola rotonda dell’Ambrosetti Club, è ottimista. Egli ha messo a tacere tutto l’allarme derivante dalle scelte di politica monetaria della Bce, orientata al rialzo dei tassi, già dal secondo semestre del 2022.

A questo riguardo il Governatore ha dichiarato: “Non sono condivisibili gli allarmi sollevati sui possibili riflessi negativi che potrebbero innescarsi in seguito ad un ulteriore rialzo dei tassi ufficiali, l’Italia è in grado di gestire le conseguenze delle politiche e riforme intraprese, compresa la graduale ma necessaria restrizione monetaria.”

Per questo egli ritiene che si dovrà proseguire sulla linea tracciata dal Direttivo Bce, e non si andrà incontro necessariamente ad una recessione, con l’obiettivo di riportare l’inflazione al target del 2%, limite ideale diretto alla stabilità dei prezzi. E tuttavia, secondo Visco, per raggiungere l’obiettivo, occorre anche che i conti pubblici siano sotto controllo.

All’Ambrosetti Club ha sottolineato anche la grande difficoltà delle Banche Centrali nell’operare scelte mirate in condizioni congiunturali di notevole incertezza, riferimento all’attuale assetto geopolitico internazionale.

Visco ha tenuto a rassicurare sui rialzi dei tassi d’interesse, e ribadisce che il programma della Bce non deve creare allarmi per l’Italia e la sua economia, nonostante sia stata fortemente condizionata dal conflitto in Ucraina e dalla crisi energetica che l’esecutivo sta tuttora affrontando. Il Governatore semmai insiste sulla gradualità nel ritmo dei rialzi, ma secondo i suoi intendimenti al riguardo, sarebbe una terapia d’urto necessaria per arginare i rischi derivanti da un aumento piuttosto significativo del tasso d’inflazione. Aggiungendo che le aspettative a medio-lungo termine ‘sono ancorate’, e non si dovrebbero verificare spirali tra prezzi e salari.

Non concorda, il Governatore, con gli economisti che sostengono la quasi inevitabile recessione in Eurozona, al fine di garantire la stabilità dei prezzi. Egli sottolinea che certamente i prezzi dell’energia sono da monitorare, ma c’è anche la tendenza ad un calo dell’inflazione in diversi Paesi, e pertanto, le attuali misure di politica monetaria, non arrecheranno in generale danni alla produttività e all’occupazione particolarmente rilevanti.

Per quel che riguarda la crescita, la Banca d’Italia ha stimato che nel 2022, nonostante gli sconvolgimenti di carattere geopolitico, dovrebbe attestarsi intorno al 4%, con un evidente recupero dei livelli riconducibili agli anni precedenti la pandemia.

Il Governatore Visco insiste sulla necessità di tenere sotto controllo i conti pubblici, soprattutto il debito, il vero nervo scoperto, verso il quale non si sono ancora adottate politiche economiche davvero efficaci, volte a ridurlo ad un livello accettabile, peggio di noi solo la Grecia. Attualmente, il rapporto debito pubblico-Pil è intorno al 147,3%, mentre la media dei Paesi dell’area euro è al 93%, secondo i dati recentemente pubblicati da Eurostat (dati riguardanti la fine del terzo trimestre ’22).

I dati Ue sul rapporto debito-Pil, indicano che è sceso all’85,1%, niente a che vedere con la situazione italiana.

La Bce, sul debito pubblico dell’area, sostiene che la stretta sui tassi dovrebbe in ogni caso tenerlo in una linea di sostenibilità.