L’ULTIMO?

DI CLAUDIO KHALED SER

CLAUDIO KHALED SER

 

“ Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione.
Non si cessa mai di essere preti.
Né mafiosi.”
(Giovanni Falcone)
Potrebbe essere un'illustrazione
Abbiamo arrestato un prete.
Anzi direi l’ultimo Papa.
Ma il clero sopravvive.
E forse su quelle parole di Falcone, bisognerebbe riflettere una volta smaltita la sbornia dell’insperato successo dell’arresto di Matteo Messina Denaro.
Ci son voluti trent’anni.
E già questo la dice lunga.
Non era a Timbuctù, ma a Palermo.
Non era chiuso in una segreta, in una torre d’avorio, ma andava in giro per strada a mangiare panelle & arancini.
NON era un latitante ma un Libero.
NON era solo, un mafioso non lo é mai.
Ha intorno i chierichetti che lo incensano e proteggono, che lo servono e gli ubbidiscono.
E che sono ancora liberi.
Hanno arrestato il criminale, non il crimine.
Prima di eleggere il 16 Gennaio Giorno di Festa o di Ennesima Memoria, ricordiamoci che la Mafia é un cancro sociale, economico, politico.
La Mafia é un modo di ragionare, di agire, di rapportarsi con gli altri.
La Mafia é un sistema di vita di cui é permeata (in parte) la mentalità siciliana ma anche molte altre Regioni d’Italia.
Abbassate la voce, la mafia non é sconfitta.
Per esserlo dovete uccidere il pensiero mafioso.
Se ci son voluti trent’anni per arrestarne uno, ne serviranno trecento per prenderli tutti, per cambiare il pensiero.
Vorrei ribadire quanto ho scritto sull’Iran.
“Anche se cacciate i preti islamici che impongono una assurda interpretazione del Corano, non toglierete mai dalla testa degli uomini che la Sharia é la Legge su cui s’appoggia quella Società “
Anche se arrestate il Primo Prete Mafioso, che ha imposto una assurda interpretazione del Potere, non toglierete dalla testa di molti che la Mafia é un Ente benefico che aiuta coloro che lo Stato ha dimenticato.
Io anziché festeggiare il 16 Gennaio, festeggero’ il 17.
Il giorno dopo, il giorno in cui la lotta ricomincia e non si ferma.