MAMMAMIA. CHE DISASTRO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Nei tanti anni che ho vissuto all’estero ho sempre affidato la mia salute alla sanità privata, che si trattasse di emergenze, di patologie o di semplici controlli di routine.
Ricordo prestazioni di prim’ordine a prezzi ragionevoli in Tailandia e in Sud Africa, altre terrificanti come in Cina e nello stesso Sud Africa.
Ogni volta che saldavo il conto o che lo trasmettevo all’assicurazione sanitaria, costosissima per un over 40 fumatore, pensavo che con l’avanzare dell’età sarei tornato in Italia dove la mia salute sarebbe stata protetta da quello che nei miei ricordi era il “sistema sanitario pubblico migliore del mondo”.
Sarei stato meno stupido se avessi creduto a Babbo Natale, sto assistendo a vicende terrificanti che nessun debito pubblico può giustificare.
Un ammasso di disorganizzazione, burocrazia, incompetenza, trascuratezza, approssimazione e in qualche caso crudeltà che neppure allo sderenatissimo Baragwanath di Soweto, l’ospedale più grande del mondo, ho mai mai visto.
Non si offendano i sanitari che danno l’anima per svolgere al meglio il loro lavoro, ma mi sono convinto che andarsene all’improvviso e possibilmente nel sonno sia preferibile al calvario che mi aspetterebbe se fossi vittima di qualche seria malattia.