POST?

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Forse servirebbe un drone.

Invece di approfondire ogni sfaccettatura di ciò che il governo fascioleghista sta buttando sul tavolo nella sua corsa verso un’Italia illiberale post-fascista dovremmo sollevarci dal suolo per avere una visione d’insieme della tragica cantonata presa dall’elettorato.
Vedremmo in un colpo solo un presidente della repubblica preso in ostaggio dal governo sotto la minaccia di far saltare per aria sia l’Europa che l’economia che la pace sociale, vedremmo una presidentessa del consiglio post-fascista che non fa mistero di avere come riferimento culturale quel Giorgio Almirante che nella repubblica di Salò svolse con efficienza il suo incarico di ministro per la difesa della razza, vedremmo un presidente del senato post-fascista che mostra con orgoglio i busti di Mussolini e altri cimeli del ventennio che custodisce gelosamente in casa sua e vedremmo uno stuolo di ministri anche loro post-fascisti impegnatissimi nel rottamare ogni conquista sociale degli ultimi cinquant’anni per stendere tappeti rossi a chi le regole della democrazia e della convivenza civile non le ha mai rispettate.
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Vedremmo davvero un bello spettacolo, se soltanto avessimo voglia di guardarlo con un minimo di obiettività.