IL ROTTO DELLA CUFFIA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

A scuola chi più e chi meno ci siamo andati tutti e tutti sappiamo che c’è una bella differenza tra essere dignitosamente promossi e passare per il rotto della cuffia.

La cuffia del Consiglio Europeo deve essere davvero a pezzi per far passare una legge finanziaria come quella del governo Meloni che contraddice platealmente principi che solo qualche anno fa ci sarebbero costati una sonora bocciatura.
Abbiamo fatto carne di porco dell’equità fiscale, della lotta all’evasione, del sostegno alla povertà e della giustizia amministrativa, penale e sociale ma quest’anno le materie da portare all’esame erano altre.
Ai professori di Bruxelles bastava che i conti non venissero scassati troppo, che la loro autorità non venisse messa in discussione, che armi e quattrini continuassero ad affluire copiosi in Ucraina e che la lotta alla pandemia non disturbasse l’economia e la finanza e sono stati accontentati.
Cogli l’attimo, l’intelligenza politica di Giorgia Meloni sta tutta lì e occorre dargliene atto salvo poi rabbrividire un minuto dopo per come i connotati del nostro paese stanno cambiando naturalmente in peggio per la stragrande maggioranza degli italiani, ragionevolmente onesti e insopportabilmente impoveriti.
La destra-destra è questo da sempre e ovunque, cari elettori.
Che altro vi aspettavate?