IL PAESE DELLE “TRAGEDIE ANNUNCIATE”

DI MARINO BARTOLETTI

 

 

Questo è il momento di piangere i morti; questo è il momento di cercare disperatamente i dispersi; questo è il momento di curare i feriti; questo è il momento di dare una casa a chi non l’ha più.

Ma poi dovrà arrivare, senza sconti, il momento delle responsabilità e della giustizia, (a qualsiasi livello si annidino).

Il nostro non può più essere il Paese delle “tragedie annunciate” (espressione cinica, orribile e allo stesso tempo vagamente autoassolutoria), ma di quelle “prevenute” e “scongiurate”.

Ma dato che gli anni, i fatti, gli egoismi, le “convenienze” e le bugie mi hanno drammaticamente insegnato che non si farà nulla (o quasi nulla), prepariamoci a versare altre lacrime. Anche se le lacrime, soprattutto quelle degli innocenti, non potranno mai lavare le coscienze.