Europa strappata

THIS IS NOT EUROPE

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

La Svezia, Paese UE, ha escluso la Russia e i suoi delegati dalle indagini sul sabotaggio al Nord Stream, che è un po’ come se un magistrato ordinasse la perquisizione di un appartamento vietando la presenza non solo dell’avvocato, ma della stessa persona che ci abita.
L’Unione Europea bombarda l’Ungheria di Orbàn con procedure di infrazione per il mancato rispetto dei diritti LGBT, ma ostenta indifferenza per i russofoni che vivono nei Paesi baltici UE, che per avere la cittadinanza o accedere ad un impiego pubblico devono superare un esame di lingua inaffrontabile per un qualsiasi cittadino baltico di media cultura.
Per garantire il funzionamento del suo Starlink in Ucraina, Elon Musk sta spendendo ogni mese 20 milioni di Euro. Lì ci sono più di 26.000 terminali, ma in meno di 10.000 stanno pagando il servizio. Allora la UE ha deciso di pagarlo lei, visto che al padrone di Tesla incominciano a stare stretti i panni del benefattore di un Paese come l’Ucraina, e nonostante il prodigo Zelensky abbia ricevuto soltanto negli ultimi mesi, tra USA e UE, svariate decine di miliardi in cash.
In ogni Paese UE, compresi quelli dalle economie più forti, il numero di persone che incrociano la povertà sta aumentando a dismisura, grazie a quelle sanzioni economiche che Mosca incomincia a guardare con noia. Nelle città europee le manifestazioni di protesta si moltiplicano. Tutti i sondaggi rivelano percentuali bulgare sul no alla guerra e all’invio di armi all’Ucraina. Mentre la tensione sale.
Dove sono finiti i sacri principi sanciti nel Trattato dell’Unione Europea, di fronte ai quali i non eletti burocrati di Bruxelles pretendono che le Costituzioni nazionali si ritraggano? Dove sono quei provvedimenti che l’art. 1 del Trattato esige siano emanati «nel modo più vicino possibile ai cittadini dell’Unione»?
Che fine ha fatto l’art. 3, quello dove è scritto che «L’Unione si prefigge di promuovere la pace e il benessere dei suoi popoli»? Da dove si evince che pace e benessere dei popoli europei debbano subordinarsi ai voleri di soggetti disturbati che si eccitano guardando un missile nucleare e che non hanno nulla a che vedere con l’Europa?
«This is not America», cantava David Bowie in uno dei brani musicali più tragici del XX secolo, dove l’illusione nei valori scolpiti nella Costituzione americana si scioglie come il pupazzo di neve al sole, mentre il cielo si tinge di rosso sangue.
La UE ha requisito al popolo europeo un treno che sta teleguidando verso quella balaustra chiamata Russia, fregandosene del destino dei passeggeri. Capi di Stato e di Governo sono all’interno della sala di controllo, ma non si azzardano a toccare un comando. Mentre i media ufficiali competono tra loro nel confezionare la veste del sovversivo, da infilare addosso a coloro che prima o poi si rivolteranno.
Questa non è la nostra Europa.