GIÙ LE MANI DA ELIA PUTZOLU

DI GIUSEPPE SALAMONE

GIUSEPPE SALAMONE

 

La fine dell’umanità sta tutta qua. Quando si esulta e ci si compiace per la morte di un ragazzo, in quel momento si è uccisa anche l’umanità. Elia Putzolu non era un “Foreign Fighter” come amano chiamarlo i giornali, Elia era un combattente antifascista.

Elia è andato a combattere i nazisti Ucraini in Donbass nel 2019 quando quelle popolazioni venivano bombardate e oppresse dal governo Ucraino. Sembrerà strano per qualcuno, ma nel 2019 erano già 5 anni che quei poveri Russofoni venivano torturati e ammazzati senza alcun pudore, in barba anche agli accordi di Minsk.

Elia ha sposato una causa e lo ha fatto dopo aver sentito i racconti della nonna che era originaria dell’Unione Sovietica. Gli ha raccontato cosa stesse succedendo in quella zona e come fosse la vita (morte) per i Russofoni. E così, Elia ha deciso di partire per difendere il Donbass dai nazisti del regime di Kiev.

Si possono non condividere gli ideali di Elia e si può non essere d’accordo sul fatto di imbracciare un’arma, ma abbiate rispetto di chi ha dimostrato di avere due palle grandi quanto una casa e che ha avuto il coraggio di difendere le proprie idee fino alla morte.

Quelli che si compiacciono di questo tragico evento, sono gli stessi che dicono di voler difendere la democrazia a suon di armi e col sangue degli altri. Poi sempre questi ultimi sono gli stessi che fanno i gradassi su Facebook ma appena escono fuori di casa hanno paura della loro stessa ombra.

Elia ha avuto il coraggio di lottare per una causa, voi non avete nemmeno il coraggio di ammettere che la guerra è iniziata nel 2014, non nel 2022. Ma si sa, in questo mondo di criceti, a spiccare sono i conigli.

Giù le mani da Elia Putzolu!