OCCHIO ALLE SCARPE

DI MARIO PIAZZA

 

Su Giuseppe Conte si è detto di tutto, nel bene e molto di più nel male. Lo posso capire, il suo esordio in politica fu davvero pietoso e quando si parte così male è davvero difficile recuperare ma oggi, al di là dei suoi demeriti, Conte e il suo partito sono l’unica vera difesa della sola legge di sinistra varata dal variopinto governo che ha presieduto: il Reddito di Cittadinanza.
Sorprende come molte persone perbene siano cadute nella volgarità degli attacchi al RdC che mettevano sullo stesso piano la grama sopravvivenza di un milione di famiglie italiane e gli inevitabili truffatori che ne hanno approfittato, o quella stragrande maggioranza di percettori che per condizione familiare, geografica o personale non sono in grado di procurarsi di che vivere e una immaginaria quantità di giovani mentecatti che starebbero tutto il giorno sul divano o a bighellonare.
Con le elezioni questa incomprensibile volgarità ha toccato il fondo definendo voto di scambio l’innegabile successo del M5S nelle aree più povere, qualcuno ha persino paragonato il RdC alle famose scarpe destre che Achille Lauro distribuiva prima delle elezioni promettendo le sinistre in caso di vittoria.
Come si può essere tanto sciocchi da non capire che quei due milioni e mezzo di sfortunati le scarpe, seppur malandate, le avevano già tutte e due anche prima delle elezioni e che il tentativo della destra è di sfilargliele per farli tornare ad essere carne morta da offrire agli sfruttatori e alla malavita?
Per capire tanta ossessione delle persone perbene contro una legge di minima civiltà basterebbe dare un’occhiata ai loro piedi, sono certo che li scopriremmo calzati di splendide Campanile o Fratelli Rossetti quelli degli uomini e di fascinose Jimmy Choo o Louboutin quelli delle donne.