giornalismo farsa

E LO CHIAMANO GIORNALISMO

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

 

Rientrando per votare mi sentivo un po’ come Pasquale Ametrano, l’emigrato in Germania che affronta il viaggio di ritorno fino al sud Italia per esercitare il suo diritto, anche se io avevo meno strada da percorrere, così ridendo e scherzando, come al solito, ascoltavo la radio.

In Svizzera nulla di che, anche da loro oggi si vota, ma tutto regolare, di solito sono molti professionali ed imparziali, quindi si ascoltano tutte le campane ed ognuno può giudicare… ma rientrato in Italia cambio canale, ai, sentiamoci po’ che dicono in patria…
Prima notizia “continua il voto del referendum farsa nei territori occupati dell’Ucraina
“Farsa”?

Lo so, adesso mi date del putiniano, ma non lo sono, non entro nel merito della notizia, anche se tendo a crederlo non so se sia una farsa o meno, sono solo scandalizzato di come qualcuno che dovrebbe fare il giornalista dà opinioni nei canali di una RAI che dovrebbe diffondere notizie e non idee personali.

Che sia una farsa senza valore è opinione di chi vi si oppone, chi lo organizza invece sostiene essere serio e valido, ma il giornalista “vero”, specialmente quello che si occupa di cronaca, nel riferire la notizia non entra nel merito delle opinioni e lascia le sue personali idee a casa dicendo al massimo “continua il voto del referendum indetto da … nei territori occupati dell’Ucraina e definito una farsa da …

Questo è ciò che mi fa rabbia, non se sia vero o meno il referendum e chi lo legittima, ma come il giornalismo di stato sia facile strumento di opinioni personali senza che nessuno intervenga, altro che commissioni di vigilanza…

Punto.

I fatti sono una notizia, il resto è propaganda. Con giornalisti così non stupitevi se poi nessuno sembra più credibile: questi non sono giornalisti sono solo cazzari.

Punto.

 

(l’autore è anch’egli un giornalista)