NANCY PERICOLO PIANTA LA BANDIERA USA SULL’ARMENIA E IL CAUCASO RIBOLLE

DI MICHELE MARSONET

 

 

Autonominata ambasciatrice Usa ed emissaria clandestina di politica estera presidenziale, nome ufficiale Nancy Pelosi, nome operativo in codice ormai internazionale, Nancy Pericolo. Ben nota a Taiwan e dintorni, ora è operativa in Caucaso. E il Dipartimento di Stato trema, o almeno finge.
Michele Marsonet cerca di dipanare il mistero dell’82enne “speaker” della Camera Usa e nostra lontana compatriota Nancy Pelosi detta Pericolo che forse del tutto matta non lo è. E allora c’è di peggio

Nancy Pericolo come una trottola

Stupiscono parecchio i continui viaggi all’estero di Nancy Pelosi. La 82enne “speaker” della Camera Usa sembra impegnata a perseguire una sua politica estera personale, che non coincide – o, almeno, così sembra – con quella dell’amministrazione Biden.
Del resto la Pelosi, già acerrima nemica di Donald Trump, del quale chiese ripetutamente l’impeachment quando il “tycoon” era in carica, non stima nemmeno l’attuale presidente, democratico come lei. Lo accusa di debolezza e nelle primarie si candidò contro di lui, ma senza successo.

Dove gli interessi americani sono contestati

Nancy Pelosi sceglie per i suoi viaggi posti “caldi”, nei quali gli interessi americani sono forti e contestati. Ormai notissimo il suo viaggio a Taiwan, dove ribadì il sostegno americano alla presidente indipendentista Tsai Ing-wen (appoggiata dalla stragrande maggioranza della popolazione).
Può darsi che Casa Bianca e Dipartimento di Stato non fossero d’accordo con quel viaggio, ma senza dubbio esso ha avuto risultati concreti. Dopo Pelosi, infatti, numerose delegazioni straniere si sono recate a Taipei e altre seguiranno. Dimostrando che per visitare l’isola non occorre chiedere il permesso di Pechino.

Armenia da redimere per troppa Russia

Ancora più sorprendente la recente visita a Erevan, capitale dell’Armenia impegnata da anni in un sanguinoso conflitto con l’altra repubblica ex sovietica dell’Azerbaigian. In gioco è la sorte del Nagorno-Karabakh, enclave armena in territorio azero.
Finora gli armeni avevano sempre potuto contare sull’appoggio russo, mentre gli azeri hanno il loro principale sponsor nella Turchia di Erdogan. Negli ultimi tempi, tuttavia, la Federazione Russa non può più occuparsi dei problemi del Caucaso, essendo impegnata allo spasimo in Ucraina.

Meglio Washington di Mosca

Approfittando della situazione gli azeri hanno attaccato l’Armenia nel so stesso territorio, occupando anche porzioni del suddetto Nagorno-Karabakh. Inascoltati gli appelli ai russi per i motivi anzidetti, e anche quelli alla Ue, poiché l’Azerbaigian è uno dei principali fornitori di gas e petrolio all’Unione Europea.
Con la sua visita Nancy Pelosi ha voluto rimarcare che gli Stati Uniti, invece, sono molto attenti agli interessi di Erevan. Non a caso ha nominato più volte il “genocidio armeno” compiuto dai turchi ottomani all’inizio del secolo scorso (e sempre negato da Ankara).

Olocausto armeno a stelle strisce

Inevitabile quindi il successo della visita, in mezzo allo sventolio delle bandiere a stelle e strisce e al tripudio dei nazionalisti locali. Vanno tuttavia poste alcune domande. Gli Stati Uniti possono davvero permettersi di aprire un nuovo fronte nel Caucaso dove – lo si rammenti – si agita anche la Georgia, altra repubblica ex sovietica che ha chiesto di aderire alla Ue e alla Nato?
Sembra difficile che Joe Biden, già impegnatissimo in Ucraina e a Taiwan, possa permettersi di offrire protezione pure all’Armenia. Anche perché ha bisogno in molte aree della collaborazione dell’ondivago Erdogan, grande protettore degli azeri.

Sospetto di una kamikaze utile

Sorge quindi il sospetto che Nancy Pelosi, pur non godendo dell’appoggio diretto di Biden e Blinken, venga “lasciata fare” per sondare il terreno nei posti “caldi” per l’amministrazione Usa. Un gioco che, alla lunga, potrebbe essere pericoloso, poiché il mondo non è mai stato così vicino allo scoppio di un conflitto nucleare.

 

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AVEVAMO DETTO

Articolo di Michele Marsonet, dalla Redazione di
22 Settembre 2022