L’ULTIMO CAMION

DI MARIO PIAZZA

 

Mi piacerebbe poter usare il mio piccolo spazio, nella vita di tutti i giorni e qua nel mio microcosmo virtuale, per dare i miei due centesimi di contributo a qualcuno che possa e sappia rappresentarmi degnamente nel Parlamento prossimo venturo.

Mai avevo visto un’offerta elettorale così poco convincente, mai come questa volta il criterio del “meno peggio” sarà il principale se non l’unico a indirizzare la mia scelta ma neppure quello basta se dopo questo processo decisionale per esclusione ciò che rimane ha ottime probabilità di essere del tutto ininfluente.

Escludo la destra per manifesta indegnità politica, economica, culturale, sociale e civile. Almeno questo ce l’ho chiaro, come ho chiaro che l’ondivago comitato d’affari messo in piedi da Renzi e Calenda rappresenta soltanto gli interessi loro e dei loro compagnucci di merenda, quelli che del famoso “campo largo” da opporre al fascioleghismo proprio non sanno che farsene, a loro basta un campo piccolissimo purché il pic-nic disponga di succulenti cestini.

Tutto ciò che rimane, dal tragicamente contraddittorio Partito Democratico alla barricadiera quanto velleitaria Unione Popolare passando per la rifondazione grillina e le sfocature di Sinistra Italiana è roba che mi tiene sveglio di notte e che mi fa ingurgitare camionate di notizie alla ricerca disperata di qualche indicazione.

Insomma, per raggiungere un minimo di convinzione sulla destinazione del mio voto dovrò aspettare l’arrivo dell’ultimo camion il giorno prima del voto. Tristemente, per fare propaganda mi rimarranno soltanto poche ore.