ELEZIONI O NON ELEZIONI, SENZA FEDELTA’ ATLANTICA LA STRADA PER IL GOVERNO E’ SBARRATA

DA REDAZIONE

 

C’è un vincolo inesplicitato in tutta queste elezioni: chiunque si dichiari contro le sanzioni  non può accedere a responsabilità di governo. Fedeltà e abiure, sono necessarie per chi aspira a funzioni di governo.

Elezioni o non elezioni, senza fedeltà atlantica la strada per il governo è sbarrata

Elezioni: non c’è trippa per gatti

Questa campagna elettorale in Italia e l’assoluta mancanza di iniziativa della Germania in politica estera mostrano una cosa semplice: dopo settant’anni ci sono due paesi che hanno perso la guerra e che sono sotto occupazione militare.
Niente di male. Basta saperlo.

C’è un vincolo inesplicitato in tutta questa campagna elettorale: chiunque si dichiari contro le sanzioni (dunque contro il volere delle due principali potenze che in Occidente vinsero il conflitto, Inghilterra e USA) non può accedere a responsabilità di governo.

Giuramenti di fedeltà, in certi casi abiure, sono necessari per chi aspira a funzioni di governo.

I partiti non mirano a ottenere il consenso degli italiani, ma a guadagnarsi una legittimità presso i vincitori e le forze di occupazione.

Di fatto, un partito che ottenesse il 50% con un programma sgradito agli USA dal punto di vista della politica estera o sgradito alla UE da punto di vista della politica economica non sarebbe legittimato a governare. Durerebbe qualche mese.

Chiunque vinca non cambia niente per i cittadini, sui punti fondamentali non cambia niente. Seguiranno le stesse direttive decise altrove.
Sia il PD sia la Meloni chiederanno lacrime e sangue.

Il cambiamento non può venire dalla politica e da competizioni elettorali. Questa è una scemenza liberale che anche a sinistra è oramai diventata ovvietà.

I cambiamenti sociali si impongono nelle piazze, nelle strade, nei luoghi di lavoro. Sono questi a cambiare poi la politica, che li intercetta o viene travolta.

Che il popolo italiano scenda nelle strade per impedire la distruzione del paese è tuttavia improbabile. Non ci saranno proteste, non ci saranno contestazioni, o rivolte. Non ci sarà niente, solo un impoverimento massiccio.

L’idea di riprendersi in mano la loro vita è diventata estranea agli italiani, forse non è proprio nella nostra natura e nella nostra cultura.

La reazione sarà diversa: ognuno cercherà di salvare se stesso, a scapito degli altri. Verso questo andiamo, verso il si salvi chi può. Si cercherà di sfuggire al fisco, di fregare, insomma vecchie tecniche di sopravvivenza. Un gioco a “futti cumpagni” (se siete del nord non potete capire, troppo tedeschi voi per capire questa arte sottile).

Noi non siamo popolo di rivoluzioni. Siamo addestrati nella nobile arte di arrangiarci.
Dunque, dalla politica non può venire niente, dal basso non può venire niente.
Non c’è trippa per gatti.

Per fortuna c’è la teoria delle funzioni che non smette di affascinare.

Draghi & Meloni, continua la liaison all'ombra di guerra e austerità

 

Articolo di Vincenzo Costa, dalla Redazione di

7 Settembre 2022

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Vincenzo Costa è professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, di Milano, dove insegna Fenomenologia. Ha scritto saggi in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo, apparsi in numerose riviste e libri.