I “GIOCHINI” DELL’ENI CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO

DI ANTONELLO TOMANELLI

 

In questa brutta storia vi è un chiaro colpevole: l’ENI. Ma spalleggiato, se non istigato, dal nostro Governo. Gazprom, noto orco russo, non c’entra un tubo.
ENI acquista il gas da Gazprom per rivenderlo alle società di distribuzione in Italia, che a loro volta lo portano nelle nostre case e nelle nostre aziende. Queste società stanno recapitando ovunque bollette da capogiro sulla base dei prezzi fissati da Eni, ai quali ovviamente i distributori devono adeguarsi, pena un sicuro fallimento.
Ma oggi i prezzi fissati da ENI sono circa otto volte quelli di acquisto concordati con Gazprom attraverso contratti di somministrazione ventennali, che stabiliscono un prezzo fisso. Il mostro a sei zampe, da tempo privatizzato, ha deciso di far cassa, gettando sul lastrico milioni di famiglie e decretando la fine di una gran parte della produzione italiana.
La scusa addotta da ENI è la seguente: “Questo è il prezzo di mercato del gas, dunque bisogna rassegnarsi”. Una bufala grande quanto una raffineria di petrolio. Il prezzo del gas viene al 95% fissato nei contratti di somministrazione, principalmente stipulati con Russia e Algeria. Il restante 5%, che riguarda il gas liquefatto e che proviene per la maggior parte dagli USA, viene deciso alla borsa di Amsterdam, che viene contrattato giorno per giorno, attualmente quasi sempre al rialzo. ENI dà la colpa al prezzo del gas deciso ad Amsterdam (che è un altro tipo di gas), quando è lui a basarsi su quei prezzi, nascondendo che il gas lo paga sempre allo stesso prezzo, che è quello non soggetto ad alcuna fluttuazione perché stabilito insieme a Gazprom.
Insomma, ENI acquista oggi il gas da Gazprom al prezzo concordato 10-15 anni fa, ma lo vende ai distributori che ce lo portano a casa e in azienda secondo il listino di Amsterdam, ossia ad un prezzo otto volte maggiore di quello di acquisto. Un vero e proprio raggiro.
Quindi, credere che sia Putin a voler strangolare l’Italia e l’Europa intera alzando arbitrariamente il prezzo del gas, costringe a ricorrere alla categoria dello “scemo di guerra in tempo di pace”, che a questa bufala crede ciecamente.
I contratti che ENI ha stipulato con Gazprom sono sempre quelli, con gli stessi prezzi. ENI sta guadagnando cifre da capogiro non speculando, perché il listino di Amsterdam non lo riguarda, ma ingannando consumatori e imprese, contro qualsiasi interesse nazionale e, con l’apporto dei nostri inqualificabili governanti, favorendo sfacciatamente gli interessi USA.
Perché quando gli Italiani, o meglio, gli “scemi di guerra in tempo di pace” italiani, in ossequio alla peggior Propaganda verranno convinti che dei Russi non ci si può fidare, pregheranno gli Americani di venderci il loro gas liquefatto, obsoleto e di qualità scadente, che tra navi da trasporto e rigassificatori vari finirà per costarci almeno cinque volte il prezzo oggi fissato nei contratti con Gazprom.
Gli Americani non credono ai loro occhi. Per loro, meglio di così non poteva andare. Sono lontani i tempi dell’ENI a guida Enrico Mattei, la cui gestione aveva un solo obiettivo: garantire agli italiani il prezzo più basso possibile. Il manager che ruppe il monopolio USA nella distribuzione del gas in Europa occidentale, proponendosi ai leader dei Paesi produttori come partner onesto, serio e affidabile, conquistando la loro piena fiducia. Enrico Mattei li fece tremare gli USA, tanto da indurre alcuni quotidiani d’Oltreoceano a definirlo «L’italiano più potente della storia dopo Giulio Cesare». Ma non così potente da evitare la fine che ha fatto.
E che fa chi dovrebbe controllare? Dorme, naturalmente. L’ARERA (Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente), che per legge deve tutelare consumatori ed aziende controllando l’applicazione dei prezzi di gas e luce, tace. Eppure, secondo l’art. 2, comma 2° lett. O, Legge 14 novembre 1995 n. 481, tra le sue funzioni vi è quella di proporre al ministro competente la sospensione o la decadenza dalla concessione per chi non rispetta le regole. E qui l’ENI, più che non rispettare una regola, sta attuando il più colossale degli inganni dell’ultimo mezzo secolo.
Non so se ci rendiamo conto del punto in cui siamo. Nelle mani di Dio, letteralmente. Ma se Dio può fare qualcosa, non è in questo mondo. Quindi sarà meglio svegliarsi e in fretta, prima che sia troppo tardi.