GRATTERI NON “SEGUE LA LEGGE”, LA RAPPRESENTA E QUINDI E’ LA LEGGE, LA MAFIA NO!

DI BARBARA LEZZI

 

“Mi chiedo se Gratteri voglia seguire la legge o essere la legge. Perché, diciamolo, anche la mafia vuole essere la legge; mentre il Pd, che è contro le cosche, vuole difendere lo stato di diritto.”

Con queste parole, la candidata e deputata uscente del PD calabrese Enza Bruno Bossio, ha sferrato un attacco al Procuratore Gratteri perché si sente offesa dal fatto che il giudice abbia fatto presente, a causa della legge bavaglio approvata dalla maggioranza del governo Draghi, di non poter raccontare i dettagli dell’operazione che, due giorni fa, ha portato oltre 200 arresti per estorsione, truffa ed altri reati contro la pubblica amministrazione. Ha lamentato, in particolar modo, il fatto che sia venuta fuori la presenza, tra i colpiti da provvedimenti restrittivi, anche di tre politici.

Alle lagnanze dell’onorevole, rispondo che c’è una gran bella differenza tra la Mafia che vuole essere legge con omicidi, estorsioni, traffico di droga, tangenti, corruzione e truffe e chi ama la Legge e la Giustizia fino a mettere a repentaglio la propria stessa vita e quella dei suoi famigliari per rispettarle.

Nando Dalla Chiesa ieri ha denunciato la mancanza di impegni concreti nella lotta alla Mafia e l’assenza di questo tema dal dibattito politico tra candidati.

Ebbene, la situazione è ancora più grave perché i candidati ne parlano eccome ma lo fanno per scagliarsi contro coloro che vivono una vita a rischio e costantemente sotto minaccia ai quali deve essere inflitto, secondo l’onorevole DEM, anche la pena di questi attacchi che possono portare all’isolamento e quindi renderli più deboli.

In queste settimane si sollevano polemiche per qualsiasi cosa. Dalla cipria alla pancetta, dalle gaffe dell’uno a quelle dell’altro ma nessuno, oggi, sta esprimendo chiaramente la sua posizione sulle parole di questa esponente del PD.

Esprimo tutta la mia solidarietà e la mia incondizionata riconoscenza al Dott. Gratteri.