“MISSION ZAPOEIZHZHIA”, TRA SCORIE ATOMICHE E COLPI DI ARTIGLIERIA

DA REDAZIONE

 

 

Tecnici Aiea nella centrale nucleare a Zaporizhzhia. Il capo missione: “Intensa attività militare, ma non ci fermiamo”. Il sistema di protezione dell’impianto nucleare è scattato questa mattina in seguito ad un attacco di artiglieria ed ha disattivato il reattore numero 5 dell’impianto: lo ha annunciato la società nazionale ucraina Energoatom. Accuse incrociate tra Kiev e Mosca su chi abbia sparato.

Accuse incrociate e irresponsabilità certe

I pochi fatti certi nello scambio di colpi di artiglieria e di accuse. Il sistema di protezione dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia è scattato questa mattina in seguito a colpi di artiglieria nelle vicinanze, ed ha disattivato il reattore numero 5 dell’impianto. Secondo Energoatom si sarebbe trattato di un attacco di mortaio delle forze russe. Il capo dell’amministrazione di Mosca a Zaporizhzhia, Volodymyr Rogov, ha affermato invece che il reattore è stato spento in seguito ai colpi di artiglieria ucraini, riporta l’agenzia russa Tass.

Granate dimostrative e accuse

«La Russia sta colpendo in modo dimostrativo Energodar, lungo la strada della missione ufficiale dell’Aiea verso la centrale di Zaporizhzhia, per dare la colpa all’Ucraina», scrive su Twitter Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre Mosca e Kiev continuano ad accusarsi a vicenda di sparare vicino alla centrale nucleare per intralciare e almeno intimidire l’ispezione degli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Ma la polemica per fortuna non trova al momento tifosi esterni.

Cosa deve controllare l’Aiea

Il compito principale degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, è innanzitutto quello di accertare che le norme di sicurezza di una centrale di quella portata, siano seguite nonostante lo stato di guerra. Secondo passaggio oltre l’emergenza sicurezza, verificare che negli impianti nucleari civili non si compiano attività collegate ad usi militari. I sospetti di Israele rispetto al nucleare civile iraniano, per intenderci. L’ipotesi di una bomba atomica ucraina ventilata nei mesi scorsi da Mosca, attraverso uranio arricchito della scorie trattate.

Controlli Aiea per l’Ucraina e per l’Europa

Strumentazioni, impianti di arricchimento, reattori, miniere e depositi di sostanze radioattive, tutti i materiali in entrata e in uscita -esempio le scorie nucleari-, non debbono essere inviati a impianti o usi differenti da quelli confermati dall’Aiea all’approvazione della centrale stessa e delle strutture collegate ad ogni attività nucleare. L’Aiea è di fatto l’unica organizzazione al mondo abilitata a verificare che il materiale nucleare nelle centrali civili sia esattamente quello dichiarato dal gestore, anche se contestata una sola volta con atto d’imperio unilaterale dell’ex presidente Usa Trump nei confronti del nucleare iraniano.

Molti giorni di lavoro e di forti timori

Mentre una normale ispezione dura in media tra le 4 e le 10 ore -scrive Piergiorgio Pescali sul Manifesto-, a Zaporizhzhia si prolungherà per giorni a causa della complessità dell’impianto (sei reattori, una piscina di decadimento, un deposito di materiale radioattivo a secco) e per il lungo periodo in cui la centrale ha operato senza controlli internazionali. La parte più delicata del lavoro sarà il controllo dei reattori e delle barre immerse nella piscina e le barre di combustibile esausto. E il controllo che la quantità del materiale presente sia uguale a quella dichiarata. A seconda del numero dei reattori, della loro potenza, grandezza, età, operatività, le barre possono essere migliaia.

Accuse incontrollabili

Gli ispettori dovranno anche valutare quanto siano vere le accuse mosse da Russia e Ucraina su parti del sito colpite da proiettili e, nel caso, la reale consistenza di questi attacchi sulla sicurezza della centrale e della popolazione. In particolare, Kiev ha più volte accusato Mosca di aver colpito il deposito di rifiuti radioattivi contaminando la zona e, in altri casi, di aver causato la fuoriuscita di idrogeno radioattivo da condutture e da tank del sito nucleare. Nessuno di questi addebiti ha però trovato conferma nelle analisi atmosferiche effettuate in continuo. Tra le accuse senza riscontro, quelle di abusi e torture ai danni del personale ucraino.

 

Articolo pubblicato da Redazione di

1 Settembre 2022