DALLA PARTE GIUSTA

DI GIANCARLO SELMI

 

Il 25 settembre nel Collegio uninominale per l’elezione alla Camera dei Deputati, correrà contro i candidati della destra, del centro e del centro destra camuffato da centro sinistra, il Dr. Francesco Mandoi.
Vediamo chi è:
Nel 1989 la Sacra Corona Unita, la quarta mafia, era già considerata (e diventata) una delle organizzazioni criminali più pericolose e cruente. L’occupazione del territorio, da parte dei suoi esponenti, era capillare. Erano già state avviate, come vicende successive hanno dimostrato, operazioni di infiltrazione nella società civile e nelle istituzioni ed il voto di scambio era già pratica comune, come dimostrano i tanti scioglimenti e commissariamenti di comuni in provincia di Lecce (Surbo e Gallipoli), di Brindisi e di Taranto.

L’aria che si respirava a Lecce era plumbea, la presenza dei criminali si sentiva. La nebbia causata dalla presenza di affiliati a tutti i livelli, all’organizzazione mafiosa, si poteva tagliare a fette. I criminali stessi avevano acquisito certezze e l’arroganza tipica di chi si sente al sicuro e al di sopra. Io stesso fui vittima di quella situazione: pestato davanti al Bar Raphael, in presenza di centinaia di persone che non mossero un dito, dal fratello di un noto affiliato ed altre due persone, solo perché, secondo loro avevo osato guardarli. I morti ammazzati erano molti e le uccisioni pressoché quotidiane.

La notte era squarciata, frequentemente, dalle bombe sotto le saracinesche di chi non obbediva alla richiesta del “pizzo”. Il racket delle estorsioni viveva un momento di massimo splendore.
In prima linea nella difesa della legalità, della convivenza civile, della sicurezza di tutti, erano schierati due uomini, due magistrati: il Dr. Francesco Mandoi ed il Dr. Cataldo Motta. A loro si deve l’istruttoria del maxiprocesso contro la SCU; a loro si deve la gestione dei pentiti che squarciò il muro di omertà; a loro si devono le condanne dei vertici dell’organizzazione criminale; a loro si deve la vittoria di quella battaglia nella perenne guerra contro la criminalità organizzata.

Oggi Lecce è un’altra città, è un’altra cosa, e lo è per merito loro, per merito di quei due giudici dalla schiena dritta. Per merito loro ricominciò a vivere; per merito loro è una meta turistica di primo livello oggi. Per merito di quei due eroi della legalità, il Salento è un luogo più sicuro. A uno di quei due eroi, i criminali dedicarono due attentati dinamitardi. Lo stesso eroe che oggi onora il Movimento 5 Stelle con la sua candidatura: ha donato alla collettività salentina, la possibilità di avere un negozio senza che nessuno possa imporre “una strana assicurazione”; di accompagnare a scuola un bimbo senza la paura che venisse colpito da una pallottola vagante; di poter stare vicino ad un bar senza avere paura di essere pestato solo per aver commesso l’errore di guardare.

Questo regalo il Dr. Mandoi lo ha fatto a tutti noi salentini e lo ha fatto a rischio della sua vita, costretto a guardarsi alle spalle sempre e, comunque, sacrificandola. La sua e quella delle persone a lui care. Questi sono i candidati di Giuseppe Conte e del Movimento che, con queste personalità, intendono continuare la lotta contro la corruzione, contro le lobby, contro chi scende in politica per interessi personali, e contro le mafie per riaffermare la legalità ed il giusto ruolo dello Stato che non può e non deve, “demandare”, con la sua assenza, a nessuno i suoi doveri verso ogni cittadino.

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