MARIO DRAGHI ELOGIA MARIO DRAGHI

DI GIOACCHINO MUSUMECI

 

Mario Draghi al meeting di Rimini non si smentisce: “ Due parole prima della parte formale della nostra conversazione”…Molto amichevole ma in verità si è trattato di monologo, conversazione è altro.
Draghi a Rimini è come la Fonte di Bandusia a cui abbeverarsi in piena crisi idrica, parole sagge e degne quelle di Mario variamente applaudito da un pubblico in visibilio. Vediamone i passaggi salienti. Il discorso dura 40 minuti e Il nostro Draghi, lucido come la mannaia del rincaro energetico, si è introdotto con tono mellifluo:“ Grazie per il calore di quest’applauso”. Detto con l’amorevole espressione dell’ufficiale giudiziario che pignora un’ appartamento sortisce effetti notevoli, infatti c’è stato un altro applauso scrosciante e intriso di autentica commozione prossima a quella cerebrale per me che ascoltavo il discorso.
L’ex premier ha proseguito con l’apologia delle scelte operate dal proprio governo, ovverosia da lui: una tra le tante aver imbastito relazioni per alleggerire la dipendenza dal gas russo. Draghi commenta: “gli effetti sono stati immediati”, e non si sa se si riferisse alle bollette triplicate o altro. Draghi sostiene di aver “accelerato lo sviluppo delle rinnovabili” ma risulta sia stato determinante per inserire gas e nucleare nel progetto di sostenibilità alla base della politica energetica Ue. Si tratta di fonti estremamente inquinanti che di sicuro rinnovano danni ambientali. Draghi è entusiasta ( si fa per dire dato che è espressivo come Voldemort) sui rigassificatori: “Se saranno costruiti nei tempi giusti, l’Italia sarà indipendente dal gas Russo..” Magic Mario omette però di dire che dipenderemo dal gas americano, di pessima qualità, più caro e con resa nettamente inferiore. Un bagno di sangue secondo il presidente di Feder Petroli Michele Marsiglia. Nessuna traccia anche flebile di emancipazione energetica dagli Usa.
Giunti al 18esimo minuto del monologo Draghi molla una perla: “i risultati dei nostri sforzi( in verità quelli dei poveri cittadini vessati da fatture triplicate) sono già visibili, le forniture di gas russo in Italia sono sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore”…Bè meno male, se le importazioni russe sono diminuite e le abbiamo compensate con altro gas, spero proprio che un’ interruzione sia meno devastante di quanto non sarebbe se il gas fosse tutto russo. Logica de paura.
Draghi è risentito perché alcuni paesi europei non concordano un tetto al prezzo del gas russo e lui non può imporre il dogma “climatizzatori o pace”. Tant’è che sul tetto al prezzo del gas Mario è stato incisivo come Pikaciù. Il dato significativo consiste nella mistificazione: il prezzo del gas decuplicato dipende dalla deregolamentazione permessa dalla commissione europea, fatto che ha trasferito la contrattazione nella borsa virtuale di Amsterdam dove i traders del settore la fanno da padroni coi grandi fondi di investimento americani. Nel racconto di Draghi questo dato è strumentalmente omesso.
Da qui in poi nulla nel discorso dell’ex premier oltre raccontare l’ Italia eccezionale e il Pil 2021 in crescita oltre il 6 % ma guai a dire che tanto successo è dovuto alla manovra e i decreti come il superbonus varati nell’anno precedente. Draghi incensa l’atlantismo a favore dell’Ucraina, la democrazia in cui però, l’ex premier si guarda bene dal dirlo, qualsiasi opposizione al governo Zelensky è violentemente soppressa.
In definitiva Draghi, nonostante il debito pubblico monstre, la povertà in aumento e la recessione alle porte, è venuto a Rimini per rimarcare la propria perfezione di cui son piene le otri fin dal Dicembre 2020. Oltre questo ha dettato l’agenda a Giorgia Meloni poiché evidentemente la considera sua legittima erede. Il che è una prospettiva tutt’altro che rassicurante per i poveri che secondo Draghi sono stati addirittura tutelati. Certo non mi aspettavo l’autocritica ma un tale livello di autocompiacimento davanti al pubblico abbacinato da un attempato premier squaliforme sarebbe stato spunto originale per una strepitosa pellicola felliniana.