TERRA MIA FERITA…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Ieri notte, scherzando, ho scritto un post in cui alludevo al temporale che imperversava nella mia zona, in provincia di Messina.
Pensavo fosse solo un temporale.
Mi sbagliavo.

Nello spazio di un’ora si è scatenato un diluvio che ha messo a nudo le ferite della mia terra.
Allagamenti più o meno importanti su Messina e in tanti paesi dell’hinterland fino a Milazzo e oltre.
Strade trasformate in torrenti colme d’acqua e di spazzatura, veicoli intrappolati nei sottopassi, cantine allagate.

Un temporale d’agosto.
Che prima era solo un temporale e che adesso è altro, un altro che ci inchioda alle nostre responsabilità.
Le responsabilità che non sono solo degli amministratori ma di tutti noi.
Di una società che di civile non ha più niente.

Una società che abbandona rifiuti in ogni dove, come se quello spazio non ci appartenesse.
Che ha costruito senza alcun criterio dimenticando le infrastrutture.
Una società pronta a puntare il dito contro chiunque, mentre allegramente getta fuori dal finestrino della macchina i pacchetti delle sigarette nemmeno accartocciati, gli involucri delle merendine e persino il sacchetto della spazzatura, che fare l’indifferenziata è una gran “camurria…”

E siamo qui, a contare i danni.
Che finché non ci vanno di mezzo vite umane, si possono sopportare.
Ma che ogni volta, ad ogni temporale, infettano sempre più le ferite di quest nostra terra.

E tra qualche ora tornerà il sole.
Andremo in spiaggia, andremo allo spettacolo del cartellone estivo, andremo allo “schiticchio” elettorale, prenderemo il gelato…
Fino alla prossima.

Che speriamo non sia peggio di ieri sera…

 

In foto il sottopasso di Torregrotta, ieri notte.
Il giovane conducente del mezzo si è salvato nuotando.
Pur allertati non sono intervenuti i Vigili del fuoco, occupati altrove, in situazioni più gravi.
Il mezzo è stato rimosso grazie al senso civico e all’altruismo di persone del luogo che si sono anche incaricati di deviare il traffico transennando l’accesso con le proprie auto.
La Protezione civile e altre autorità competenti, non pervenuti.
E le stelle stanno a guardare.
Perché siamo in Sicilia e le stelle sono come il sole.
Tornano sempre.