IL PD ROMANO: UN VERO E PROPRIO “PORTO DELLE NEBBIE”

DI GIANCARLO SELMI

 

La brutta storia delle urla del capo di gabinetto di Gualtieri, restituisce, nonostante le inevitabili dimissioni, la vera immagine del PD romano: un vero e proprio “porto delle nebbie”.

È il partito che Renzi si è occupato meticolosamente di costruire e che Letta si guarda bene dal cambiare. Soprattutto a Roma, il PD è diventato il partito dei comitati d’affari, degli accordi sotterranei, delle cose non ripetibili. Il “io ti compro” che ha fatto andare su tutte le furie il capo di gabinetto, comicamente attribuito ad una lite sul calcio, lascia intravvedere ben altro tipo di lite.

La stessa nota che ha accompagnato le dimissioni di Ruberti, con allusioni ed equivoci su un tentativo di corruzione, una cosa da pazzi, apre pesanti interrogativi sulla gestione Gualtieri e lo chiama pesantemente in causa. Le dimissioni di Ruberti non sono sufficienti, va aperta una riflessione sul “metodo PD” a Roma e vanno aperte riflessioni su tutto il PD, partito sempre più inquinato da presenze imbarazzanti, sempre più renziano, sempre più somigliante alla vecchia DC. E dalla balena bianca, il PD ha ereditato tutto il peggio, lasciando indietro il meglio.

Chi si ostina a votare questo partito pensando che rappresenti la sinistra, dovrebbe farsi più di una domanda. D’altra parte basta dare un’occhiata ai candidati. Alla seconda candidatura, Casini può esserne considerato a pieno titolo un esponente? Credo di sì. Che tristezza cari compagni essere passati da Pajetta a Casini. Ancora più triste votarlo.