IL NUOVO DECRETO AIUTI DI DRAGHI? ELEMOSINE AI POVERI, MILIARDI AI POTENTI

DI RAFFAELE VESCERA

 

Gioisci Italia, c’è il nuovo decreto aiuti varato dal dimesso governo Draghi: gli ultimi atti della sua agenda liberista, da sempre favorevole a chi ha, e avversa a chi non ha. Una dozzina di miliardi i cui punti salienti sono una riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti pari a meno dell’uno per cento, un’elemosina di pochi euro al mese. Altra elemosina è un’anticipazione ad ottobre del due per cento dell’inflazione per i pensionati, pari a una decina di euro lordi al mese per le minime e ovviamente cinque volte tanto per le pensioni cinque volte maggiori.
Il tutto a fronte di un’inflazione che supera di fatto il dieci per cento, tra rincari di bollette a vantaggio dei superprofitti dei padroni del vapore e degli speculatori della grande distribuzione alimentare, per un danno ai redditi di 150 euro al mese.
Intanto, per risollevare le sorti magnifiche e progressive del Lombardo-Veneto, autonomista coi soldi de “noantri”, il decreto stanzia un miliardo e trecento milioni di Euro per i giochi invernali di Cortina. Come se non bastassero i fondi già dati per una manifestazione sportiva che nelle premesse si sarebbe dovuta fare a spese delle due ricche regioni, e invece paga Pantalone, per rifare infrastrutture superflue in un Nord già ampiamente fornito mentre il Sud, sguarnito di tutto, può morire.
Altro regalo di un miliardo contenuto nel decreto aiuti è destinato all’ex Ilva di Taranto, che tanti lutti e pochi benefici apporta al territorio, con tanti ciao ciao alla salute dei cittadini e alle promesse di riconversione ecologica.
Ma tant’è, i cittadini sono carne da lavoro come nelle vecchie miniere, malattie e stenti per i più, oro per i pochi.
In quanto ai bisogni del Sud, saranno “sistemati” dall’accordo elettorale Berlusconi-Meloni-Salvini, alla Lega (Nord) daranno l’autonomia regionale differenziata tutta a vantaggio delle ricche regioni del Nord, a Meloni la repubblica presidenziale stile “democratura”, e al cavaliere d’Arcore già condannato e plurinquisito? Provate a indovinare. Su Renzi, stendiamo un velo pietoso.
Intanto il Pd, che di sinistro ha solo il ghigno, fa accordi elettorali ultraliberisti con Calenda, quanto di più lontano dal bisogno dei cittadini possa esservi rinviando alle calende greche necessità quali il salario minimo e la difesa del reddito di cittadinanza che, ricordiamolo, ha salvato un milione di cittadini dalla povertà assoluta, e ha aumentato i consumi, così creando oltre 200.000 nuovi posti di lavoro.
In quanto alla sinistra rosso-verde di Fratoianni e Bonelli, che pur dice di difendere lavoratori e ambiente, ma alla pari del M5s, non dice mai una parola sulla più grande ingiustizia italiana, la Questione meridionale, perpetrata da uno Stato che per un cittadino meridionale spende 4.000 euro l’anno in meno che per uno del Nord, invece di mettersi alla testa di un polo alternativo, tenta accordi “paralleli” (sic!) col Pd in cambio di qualche scranno a Montecitorio.
Alla loro sinistra, Luigi De Magistris, tra l’altro aderente alla Carta di Venosa e quindi sensibile alla Questione meridionale, farà un tentativo alternativo con la sua “Unione popolare”, con un programma più favorevole ai cittadini, partendo dagli ultimi.
Che cosa accadrà? Staremo a vedere con il gramsciano pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà.
di Raffaele Vescera
*promotore Carta di Venosa
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, occhiali e il seguente testo "ရ "Povera patria, schiacciata dagli abusi del del potere di gente infame, che non sa cos'è il pudore. Si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene. Tra i governanti quanti perfetti e inutili buffoni""