C’E’ GIORGIA E GIORGIA… MEGLIO CHI CANTA DI CHI VUOL COMANDARE

DI GIANFRANCO MICALI

 

Ricapitoliamo.
Giorgia, la cantante, ha fatto una battuta: “Anch’io sono Giorgia, ma non rompo i c… a nessuno”.
Giorgia, la politica ha subito risposto: “Trovo che la voce di Giorgia sia straordinaria. La ascolto volentieri, da sempre, senza essere costretta a farlo. Così come lei non è costretta ad ascoltare me se non le piaccio. È la democrazia, funziona così ed è bella per questo. Ma su una cosa io e l’artista siamo sicuramente diverse: se a me non piacesse la sua musica o la sua voce, io non avrei bisogno di insultarla”.
A proposito di democrazia, qualcuno avverta la Meloni, che finge di non saperlo, la profonda differenza.
Una cantante può non essere ascoltata se poco gradita, ma una politica con i suoi roboanti insinuanti e riecheggianti propositi alla “Dio, patria e famiglia” di fascista memoria, nessuno la potrà fermare, se una bislacca legge elettorale le permetterà di ascendere al potere.
Molto molto più pericolosa di uno pseudo-insulto…