ABBIAMO BISOGNO DI PIÙ GIOVANI E MENO GIOVANILISMO

DI FERDINANDO TRIPODI

 

Lontane e obsolete. Lo erano le scorse elezioni e lo sono anche queste. Purtroppo. Così come lontano e obsoleto è il linguaggio, sempre lo stesso, con cui, in questi giorni del nuovo inizio della campagna elettorale , i vecchi politici navigati stanno cercando di comunicare. Ma, rispetto a pochi mesi fa, una cosa su tutte rimane immutata: nessuno ha idea di come parlare, di come coinvolgere, di come convincere i giovani della fascia 18-30, ad andare a votare.
Quella schiera di giovani mediamente istruiti, per intenderci, attualmente astenuti nei sondaggi.
E parlo per molti, dato che la più alta percentuale di astensioni sarà proprio in quella fascia.
Sono loro ad essere decisivi per queste “nuove” elezioni, a spostare l’ago della bilancia, ma per ora nessuno o quasi li rappresenta, perché nessuno gli sta parlando.
Sono quella fascia tra i 18 e i 30 che dobbiamo convincere, perché senza convincimenti radicati, senza ideologie né schieramenti politici alle spalle. Sono quei giovani che forse non si presenteranno al voto – a volte perché non hanno nemmeno i soldi per tornare a casa – e che non sanno comunque chi votare, perché non rappresentati da nessuno.
Da giovane rivolgo un appello a tutti i ragazzi e le ragazze di Latina che stanno subendo tutti i danni di un amministrazione incapace: alziamo la testa dai telefonini e torniamo ad occuparci del nostro futuro. Facciamolo in prima persona, mettiamoci a disposizione della comunità, collaboriamo per restituire dignità a Latina.
Non facciamo l’errore di mettere il nostro futuro nelle mani di chi pensa solo al proprio.