TRA AZZARDO MILITARE E INVENZIONE ELETTORALE, F-16 ALL’UCRAINA?

DI PIERO ORTECA

 

O qualche Stranamore al Pentagono ha deciso di far scoppiare la terza e ultima guerra mondiale, o alla Casa Bianca in Allarme Rosso da sconfitta elettorale imminente, qualcuno ha deciso l’azzardo massimo. Jet combattimento Usa a Kiev. Tradotto: “cobelligeranza”. Il coinvolgimento diretto americano nella guerra con la Russia che già si sta combattendo in Ucraina. Azzardo, bluff. O scemenza politica. Pessimo segnale.

Fairchild-Republic A-10 Thunderbolt II

Jet e ‘cobelligeranza’

Probabilmente si tratta di un “bluff” o, nel peggiore dei casi, di un azzardato rilancio “al buio”, nella partita di poker che Biden sta giocando con Putin, in Ucraina. Capovolgendo le precedenti impostazioni strategiche, assunte durante la gestione della crisi, la Casa Bianca ha diffuso una notizia clamorosa: sta considerando la possibilità di fornire all’Ucraina jet da combattimento. Si tratta di una scelta che, se si dovesse concretizzare, alzerebbe enormemente la soglia dello scontro e avvicinerebbe, ancor di più, l’Occidente a quella sorta di status di “cobelligeranza” che finora si è voluto accuratamente evitare. L’intenzione, abbastanza a sorpresa, è stata annunciata da John Kirby, Responsabile per la comunicazione strategica del Consiglio per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

‘In corso di valutazione’ la guerra mondiale?

Come riporta il Wall Street Journal, Kirby ha detto che la decisione “è in corso di valutazione al Pentagono”. E sarebbe una mossa, secondo gli analisti del prestigioso quotidiano finanziario americano, che segnerebbe “una significativa espansione del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra, comportando il rischio di un confronto più diretto con Mosca”. Non a caso, quindi, all’inizio parlavamo di scelta azzardata. Ma abbiamo anche aggiunto che, in questa fase di estrema difficoltà politica, il Presidente Biden potrebbe anche essere portato ad annunciare opzioni solo “di facciata”, dal vago sapore elettorale. Attualmente, dato che i sondaggi lo castigano pesantemente, in vista delle elezioni di Medio termine, deve inventarsi qualcosa. Forse anche per questo, quindi, al bellicoso “proclama”, Kirby ha fatto seguire un’opportuna precisazione: il Pentagono, è chiaro, “non sarà in grado di eseguire quest’operazione immediatamente e neppure a breve termine”.

Minacce elettorali e ripensamenti

Per ora è più una minaccia che una possibilità reale. Ma ha lo stesso un grande valore “politico”, perché per l’ennesima volta dimostra agli avversari, ma soprattutto agli alleati, che Biden è pronto a rimangiarsi le strategie faticosamente delineate, dall’oggi al domani. Infatti, dall’originaria (ipotetica) “no-fly zone” e dall’assoluto divieto di fornitura dei MiG 29 polacchi, si è passati ora alla possibile “esportazione”, nientemeno, che di F-15 ed F-16 (per chi ci crede). Secondo WSJ, c’è una ‘crescente assertività’, da parte dell’Amministrazione Biden, di aumentare l’invio di armi avanzate all’Ucraina. Tutto questo nella convinzione (o nel disperato tentativo) di riuscire ancora a invertire le sorti della guerra. Certo, la decisione della Casa Bianca non appare propriamente “congrua”, né da un punto di vista strategico e nemmeno da un punto di vista geopolitico. Potrebbe essere interpretata come una dichiarazione di totale rifiuto delle trattative.

Dubbi e sospetti

Ma sorgono altre domande, che si fa anche il Wall Street Journal. Lo scorso marzo, i servizi di intelligence americani giudicarono come “estremamente pericolosa” l’eventuale fornitura dei MiG 29 polacchi, “perché si sarebbe rischiata una risposta di Mosca che avrebbe potuto provocare un conflitto generalizzato con la Nato”. E adesso? Cos’è cambiato? A meno che non si ritenga che i “caccia” occidentali, come fa intendere lo stesso WSJ, siano “meglio accettati o più rispettati” dai russi. Demenziale o provocatorio. Durante il briefing con i giornalisti, Kirby ha poi cercato di mettere altre pezze ai buchi (vistosissimi) di una decisione che fa acqua da tutte le parti. Chi piloterà gli aerei da combattimento Usa? Si tratta di macchine fin troppo sofisticate, che richiedono periodi di addestramento lunghissimi e ultraspecialistici. Insomma, non certo roba da utilizzare nell’arco di mesi, da parte di aviatori ucraini. Aerei pilotati da “contractors”? Ma gli americani che vanno cercando, l’incidente per un conflitto generalizzato?

A10 Thunderbolt

Qualcuno, sostiene WSJ, ha parlato degli A-10 (nome in codice Thunderbolt), specie di carri armati volanti da impiegare contro le forze corazzate. Sono più facili da pilotare e devastanti. Ma alzano terribilmente il livello di una guerra che è già un massacro a cielo aperto. Evidentemente, al Pentagono sono convinti che sia ancora possibile non tanto “vincere”, quanto piuttosto dissanguare la Russia sul campo di battaglia, al massimo possibile.

“Intanto, venerdì scorso, Biden ha autorizzato l’invio di altri 270 milioni di dollari di armi all’Ucraina. Un tritacarne che non si arresta e la cui frenetica attività, forse, potrà essere invertita solo dall’esito delle elezioni di Medio termine”.

General Dynamics F-16 Fighting Falcon

Di Piero Orteca da:

27 Luglio 2022

 

______________________

PIERO ORTECA

Piero Orteca, giornalista, analista e studioso di politica estera, già visiting researcher dell’Università di Varsavia, borsista al St. Antony’s College di Oxford, ricercatore all’università di Maribor, Slovenia. Notista della Gazzetta del Sud responsabile di Osservatorio Internazionale.