VIA D’AMELIO, PALERMO 19 LUGLIO 1992

DI NICOLA FRATOIANNI

 

Alle 16.59 una Fiat 126 piena di tritolo esplode di fronte l’abitazione della madre di Paolo Borsellino, uccidendo il magistrato antimafia e cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Eddie Walter Cusina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi.
Una strage annunciata.
L’ultimo tassello della guerra stragista mossa dalla mafia nei confronti dello Stato e di chi di fronte ad essa non ha mai abbassato la testa.
Trent’anni anni da quei giorni di dolore e paura.
Trent’anni di omertà, depistaggi, collusione e rapporti opachi tra apparati deviati dello Stato e criminalità organizzata.
Trent’anni di non verità.
Verità che è nostro dovere pretendere, fino in fondo.
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