VIA D’AMELIO: CELEBRAZIONE? NO, SOLO UN RICORDO INCANCELLABILE

DI VINCENZO G. PALIOTTI

 

In un’intervista Sandro Ruotolo chiede a Fiammetta Borsellino, una delle due figlie del Magistrato: “Quelle menti raffinatissime che hanno il volto delle istituzioni con Capaci, Via D’Amelio, le stragi del ’93? Fiammetta risponde: “è ovvio che tutto è condotto da un filo unico comune denominatore sarebbe ora di parlare veramente di questo e non più ricordare con retorica uomini che sappiamo veramente chi sono stati perché ce l’hanno dimostrato con la loro dedizione, ce l’hanno dimostrato con il loro sacrificio”. (fonte Fanpage).

Sarebbe ora quindi di smetterla con una retorica ipocrita su che cosa abbia rappresentato Paolo Borsellino per il Paese, lui e la sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. La sola cosa da fare sarebbe quella di grattare via quello strato di omertà che ancora copre la verità su questa strage e su tante altre cosiddette “di stato”. E indicarle così non è un azzardo o una considerazione personale: è un dato di fatto, lo confermano le tante inchieste giornalistiche con tanto di testimonianze, ultimamente sono stati ritrovati verbali, in riferimento a Via D’Amelio, mai presentati nei quattro processi per stabilire solo gli esecutori materiali della strage, che pure ed in virtù di questi ritrovamenti, ritornano ad essere messi in dubbio così come restano il dubbio sui mandanti che, semplicisticamente si è voluto indicare nei vertici di cosa nostra.

E’ quindi giusto ricordare i caduti per un ideale così alto come la giustizia, la tutela dei cittadini ma andrebbe fatto ogni giorno e non in una sola occasione che per tanti, compresi quelli che sono coinvolti, diventa solo una vetrina piena di ipocrisia.

La celebrazione, quella vera, quella che tutti attendiamo sarà possibile il giorno in cui ogni velo cadrà scoprendo la verità e, soprattutto, facendo pagare chi ha ordinato tutto questo certi che quei veli, una volta sollevati, potrebbero far luce anche su tutte le altre stragi “di stato” che come dice Fiammetta Borsellino: “hanno tutti un unico filo comune denominatore” e le ultime indagini vanno proprio in quella direzione, unitamente alle inchieste giornalistiche che non hanno mai smesso di interessarsi di Via d’Amelio così come di Capaci, di Piazza della Loggia a Brescia, dell’Italicus, di Ustica, di Bologna e via discorrendo.

Questo rappresenterebbe una vera celebrazione ma anche aprire porte e finestre delle istituzioni e fare finalmente entrare aria pulita.

 

Foto zerozeronews.it