“E’ VENUTO MENO IL PATTO DI FIDUCIA CHE TENEVA IN PIEDI IL GOVERNO”

DI GIANCARLO SELMI

 

Di quale patto parla?
Di quello che lo ha portato a cassare il cashback?
O di quello che gli ha consentito di fare una riforma fiscale di cacca?
Ma forse il patto che ha permesso la controriforma della giustizia firmata dalla scarta-bia?
Agli incontri d’amore per i condannati al 41/bis?
Il ripristino delle sovvenzioni ai giornali?
I voti in Parlamento sulle immunità ai politici?
L’azzeramento del superbonus 110% con l’ordine dato a Cassa Depositi e Prestiti di non accettare più la cessione dei crediti fiscali, mettendo nei guai committenti, imprese, migliaia di operai e famiglie?
Possiamo credere che si riferisca alla mancata corresponsione dei ristori?
Alle leggi classiste?
Al decreto 36 sulla scuola, vera e propria messa da requiem della scuola pubblica?
Alle variazioni del Reddito di Cittadinanza, vero preludio alla sua cancellazione?
Alla gestione assurda della pandemia, dei vaccini e le incomprensibili comunicazioni sul green pass?
Al filo diretto con Confindustria?
Al saccheggio di decine di miliardi di PNRR al sud?
Alle trivelle?
Alla mancanza totale di attenzione alla transizione ecologica?
È possibile che si riferisca all’incomprensibile decisione di togliere l’Iva sulle armi?
Al continuo esautoramento del Parlamento?
Al ricatto continuo del “o fate come dico o me ne vado”?
Alle centinaia di fiducie poste a provvedimenti, a volte, come nell’ultimo caso del DL Aiuti, mischiando fave e foglie, con una logica da supermercato del paghi uno e prendi tre?
Di quale cacchio di patto di fiducia parla?
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