DANIELA ORTIZ, UN GESTO DI GRANDISSIMO SIGNIFICATO

DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL

 

Daniela Ortiz, una straordinaria artista rivoluzionaria, ha chiesto che venga ritirata una sua opera esposta al museo Reina Sofia di Madrid dopo che lo stesso museo è stato teatro di una iniziativa collegata al vertice Nato, che recentemente si è svolto nella capitale spagnola. Un gesto di grandissimo significato.
Qui sotto la lettera tradotta e diffusa dalla galleria Laveronica arte contemporanea di Modica che ringraziamo.
L’evento della NATO al Museo Reina Sofía di Madrid
Una lettera pubblica della nostra artista Daniela Ortiz
Museo del Centro Nazionale d’Arte Reina Sofía:
“Con questa lettera chiedo il ritiro della mia opera artistica “Castas Blancas” (2019) attualmente esposta nella mostra “Vasos Comunicantes. Colección 1881-2021”, a causa della recente decisione del Museo del Centro Nazionale d’Arte Reina Sofía (MNCARS) di organizzare un evento politico legato al Vertice della NATO di Madrid attraverso la visita ufficiale al museo delle coppie di leader della NATO guidate da Letizia Ortiz.
Fin dalla sua creazione, l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) è stata una delle entità principali per sostenere l’egemonia dell’imperialismo nordamericano ed europeo nel sud del mondo attraverso la forza militare, avendo partecipato all’invasione di territori come l’Afghanistan, l’Iraq o la Libia, tra gli altri Paesi che hanno visto la loro sovranità e le vite dei loro popoli sottoposte alle armi e alla violenza della NATO.
Al recente Vertice della NATO di Madrid, l’organizzazione e i Paesi che ne fanno parte e la sostengono hanno compiuto un altro passo avanti nell’aumento della militarizzazione e della generazione di guerre e conflitti, attraverso la decisione di designare la Repubblica Popolare Cinese come “minaccia”, al fine di imporre un maggiore attacco a questo Paese nell’ambito della guerra economica e da altri fronti promossa dagli Stati Uniti. D’altra parte, durante il Vertice, il conflitto bellico nell’Europa orientale viene ulteriormente intensificato dall’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO attraverso un accordo con il governo turco che comporterà anche un’intensificazione della guerra e delle persecuzioni contro il popolo curdo e contro i rifugiati di origine curda che si trovano attualmente in Europa.
Inoltre, in questo vertice tenutosi pochi giorni dopo il massacro in cui almeno 37 migranti, molti dei quali in fuga da territori devastati dalla guerra, sono stati uccisi a sangue freddo al confine con la Spagna in un’operazione di collaborazione tra le autorità spagnole e marocchine, il governo spagnolo guidato da Pedro Sánchez ha ottenuto che la NATO incorporasse i cosiddetti “flussi migratori” come “minaccia ibrida”, una decisione che rafforzerà ulteriormente la militarizzazione del confine e la violenza mortale contro la popolazione migrante.
È aberrante che un quadro come Guernica dell’artista Pablo Picasso, un dipinto realizzato in risposta al bombardamento di Guernica, avvenuto il 26 aprile 1937, durante la guerra civile spagnola e che non è tornato in Spagna, su richiesta dell’artista, fino alla fine della dittatura di Franco, venga utilizzato come sfondo per quelle figure politiche che decidono di imporre la guerra a livello globale. È responsabilità del Museo Reina Sofia non solo garantire l’integrità fisica delle opere che custodisce, ma anche la sua integrità politica. Il Museo Reina Sofia, finanziato in gran parte con denaro pubblico proveniente dagli sforzi della classe operaia migrante e spagnola, non può utilizzare non solo le opere degli artisti per gli scopi politici di organizzazioni che impongono la guerra e la violenza come la NATO, ma anche le risorse pubbliche per realizzare eventi di queste deplorevoli caratteristiche.
Non avendo altro da aggiungere, vi saluto e spero che il mio lavoro venga ritirato al più presto”.
(Daniela Ortiz)