DOVE ANDATE? A SANT’ANTONINO…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Nel primo pomeriggio era già tutto pronto.
Lo zainetto con dentro i panini preparati dalle mamme, le bevande, i cerottini , se mai le scarpe ci avessero procurato qualche “papuledda”, il mangianastri con le pile nuove di zecca, le musicassette con le canzoni del festival bar, Baglioni e l’immancabile Battisti, il pullover da legare ai fianchi, gli spiccioli nel borsellino.
Quanto manca?
“Mizzica”…ancora assai ci vuole.
Riposate un po’ che sennò non ce la fate…
Macché riposare…l’eccitazione ci pervadeva, parevamo tutti punti dalla tarantola.
E finalmente arrivava l’imbrunire.
Appuntamento in piazza Rugantino.
Ci siamo tutti? …no, ne mancano ancora due…i soliti ritardatari..,
Che alla fine spuntavano ridacchiando, indolenti e baldanzosi, col sorriso stampato in faccia e lo zaino affardellato.
Ok, ci siamo tutti.
Partiamo.
E si partiva, lungo quella passeggiata che era il nostro premio, la nostra gioia, la prova generale di libertà.
Tutta la notte fuori!
Una figata pazzesca, una roba che bisognava esser grandi per farla, la botta di vita di inizio estate.
Via, verso Sant’Antonio, come dicevamo noi.
Dove andate? A Sant’Antonino, senza aggiungere altro.
Che tanto lo sapevamo tutti che stava a Milazzo, in quell’incanto di luogo stampigliato per sempre nei nostri cuori.
Era la notte tra il 12 e il 13 giugno, la notte degli amori.
Aria profumata di gigli, cielo stellato, speranza di vita, gioia da scoppiare, leggerezza, vita.
Oh, quanta vita!
Oh, che vita!
Si srotolava davanti a noi piena di sorprese, come quei chilometri che ci separavano dal santuario, lungo una strada piena d’allegria, di musica, di scherzi, di emozioni.
Forti, esplosive, indimenticabili.
Come le mani di due ragazzini che lungo il cammino si sfiorano, sempre di più, sempre di più, fino a finire l’una dentro l’altra.
Mentre il cuore scoppia e pensi davvero che sia per sempre.
E poi l’incanto.
La scalinata a scendere, quella minuscola chiesetta gremita di fedeli, il Santo col bambino in braccio, l’effluvio inebriante dei gigli, la monetina nella cassetta delle offerte, quella breve, intensissima, preghiera, a “figuredda” da portare a mamma e alla nonna.
E fuori quel mare esagerato, d’argento, d’oro, di diamanti.
Torniamo su, che adesso mangiamo la pizza.
Alle cinque del mattino…un sapore che mai scorderai.
Spicciamoci che tra poco vengono i papà a prenderci.
E quei papà che arrivavano.
Tutto bene? Vi siete divertiti?
Domanda inutile.
Eravamo tutti l’immagine della felicità.
Ciao, ciao…ci vediamo pomeriggio, in spiaggia.
Che la scuola è finita e siamo tutti in vacanza.
La scuola è finita e giochiamo alla vita.
Quelle mani si sciolgono…durerà per sempre?
Forse no…ma che importa?
Ci sono notti che valgono per tutta la vita.
Come la notte di Sant’Antonio, a Milazzo, in quella chiesetta che s’affaccia sul mare ❤️
Foto web
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e attività all'aperto