PESCATORI ITALIANI: DOV’E’ IL GOVERNO?

DI NICOLA FRATOIANNI

 

Quello che sta accadendo sulla pelle dei pescatori italiani è indecente.
Stamattina sono stato a Molfetta, a incontrare pescatori e armatori in sciopero da 10 giorni.
Il governo ha enormi responsabilità.
Innanzitutto sugli scarsi interventi sul caro carburante. Il credito di imposta proposto vale poco o nulla, soprattutto perché il prezzo del gasolio continua a salire.
Qui sta la ragione per cui continuiamo a chiedere un tetto agli aumenti insostenibili di questi mesi. Lo hanno fatto in altri paesi europei, perché non si può in Italia?
Perché non si interviene contro la speculazione?
Inoltre i lavoratori della pesca aspettano ancora oggi i soldi del fermo biologico del 2021. Un ritardo inaccettabile, che si scarica sulla pelle di chi comunque deve continuare a pagare imposte e manutenzione, anche durante i 45 giorni di fermo.
Così come pure è assurdo che per i lavoratori della pesca non sia prevista la cassa integrazione, come se fossero lavoratori di serie B.
Nessuno ha ascoltato il comparto pesca in queste settimane, dal governo non è arrivata alcuna risposta vera.
Io ho assicurato che presenterò una interrogazione urgente e che farò tutto ciò che è nelle mie possibilità per intervenire.
La pesca è sempre stato uno dei fiori all’occhiello dell’economia italiana, ma le scelte di questi anni stanno lentamente portando al massacro migliaia di famiglie.
Ci batteremo per impedirlo.