ROBIN HOOD IN ITALIA NON AVREBBE MAI VINTO

DI GIANCARLO SELMI

 

La favola di Re Riccardo che arriva inaspettatamente, toglie Giovanni dall’usurpato trono, gli assesta un calcio in culo e lo manda a pelare patate insieme allo sceriffo di Nottingham, in Italia è di impossibile attuazione.
In Italia accade ed accadrà sempre il contrario. Robin Hood è stato e verrà eternamente massacrato mediaticamente, è stato e verrà tradito dagli amici, è stato e verrà sacrificato sull’altare della religione del “così è se vi pare, se non vi pare è lo stesso”. Robin Hood in Italia non avrebbe mai vinto.
la favola di Robin Hood, in Italia è la seguente:
Re Riccardo, in Italia, è un signore al di sotto delle parti, vigile custode dei diritti dei più forti. Primo defenestratore di Robin Hood e rigoroso ammiratore dello sceriffo di Nottingham. Le favole in Italia non hanno lieto fine, vince sempre il più forte, perdono i deboli.
La nauseabonda vicenda della crisi del secondo governo Conte, è tutta racchiusa nel principio immorale che l’ha causata: la tutela dei ricchi, dell’establishment, a svantaggio dei poveri, degli ultimi, dei tartassati che, con Conte Robin Hood, invece, avevano respirato dopo decenni di vessazioni.
E così Re Riccardo si è messo a disposizione di chi vessava i poveri e il calcio in culo lo ha dato a Robin Hood che pretendeva difenderli.
Mai togliere risorse al bulimico appetito della razza padrona italiana e Re Riccardo lo ha capito in tempo, spinto da un consigliere con lingua biforcuta e corpo da serpente: “Shishhh schiockkk”, il suo nome. Nome curiosamente uguale al sibilo che emette quando parla in un comico inglese, nelle improbabili conferenze che fa, con le quali annichilisce il pubblico ed, inspiegabilmente, aumenta il saldo dei suoi conti correnti.
Re Riccardo in Italia è un signore che conosce nella stessa misura, nulla, l’aramaico antico ed il bene comune, però dice di agire in nome di quello (non dell’aramaico antico). “Sherwood ha bisogno di alti profili” dichiara.
Tutti i giornali gli credono e tutti i vessati di Sherwood gli credono. E per raggiungere il bene comune nomina a capo di tutto lo sceriffo di Nottingham, incaricandolo di fare ciò che gli viene meglio: togliere ai poveri per dare ai ricchi e, nel tempo che gli rimane, distruggere tutto quello che può. E nelle due cose è il talento più grande al mondo.
Gli abitanti di Sherwood si dividono in varie fazioni: quelli che non capiscono nulla ma credono di capire tutto; quelli che capiscono ma hanno interesse a non farlo; quelli che capiscono che lo Sceriffo di Nottingham è una spazzatura. Questi ultimi si dividono in 3.425 sottogruppi che litigano fra loro. I più importanti sono quelli che difendono Robin Hood, contro quelli che lo vorrebbero morto facendo il gioco dello Sceriffo e di Re Riccardo.
Sherwood, infine, è una foresta di m…
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