GIUSTIZIA, SICUREZZA, LIBERTA’?

DI NICOLA FRATOIANNI

 

Questa mattina ho letto sulle pagine di Domani l’intervista di Selvaggia Lucarelli a Sara, 22 anni, una delle undici persone arrestate a Torino per le manifestazioni contro l’alternanza scuola-lavoro e la repressione delle forze dell’ordine. Ieri avevo incontrato i tre di loro detenuti al carcere di Torino.
Lei si trova invece agli arresti domiciliari. Il motivo? Secondo i documenti della procura avrebbe “aizzato” i manifestanti parlando al megafono.
Trovo allucinante incarcerare ai domiciliari una persona, per di più incensurata, solo per aver manifestato il proprio dissenso in piazza.
Soprattutto se penso alla miriade di truffatori, grandi evasori, a tutti quei criminali veri e pericolosi per la collettività, ancora a piede libero.
Tutto ciò non ha a che vedere con la giustizia o la sicurezza di nessuno.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e il seguente testo "«Sono stata arrestata perché parlavo al megafono» DI SCUOLA- LAVORO มOม SI DUÒ HORIRE!"