CIRIACO DE MITA: IL DEMOCRISTIANO CHE PENSAVA FINO, FINISSIMO…GRECO

DI LIDANO GRASSUCCI

 

Non sono democristiano e men che meno superdemocrisiano come lo erano quelli della sinistra Dc. Erano di rigore quasi calvinista nella politica, meno nella prassi, e con un cordone ombelicale con la Chiesa che dovevano difendere con il sapere come i gesuiti. Premessa perché in morte di Ciriaco De Mita non lo incenserò di certo e per questo ne definirò di più il valore. Se un amico di dice che sei santo la cosa è “incredibile” se un avversario resta ammirato delle cose che non pensa è come se si togliesse il cappello.

Sono socialista la vita la cambio in questa terra e la felicità non è riandata al giudizio di nostri signore quando sono dipartito. Ciriaco De Mita, è morto oggi all’età di 94 anni, è stato un intellettuale finissimo dell’altro fronte rispetto al mio, infatti non amava Bettino Craxi e Craxi non lo amava. Due teste pensanti e coltissime come le loro in un paese dove mediamente i cittadini hanno la terza media e non erano neanche i più bravi, pesa.

De Mita pensa, elabora, ha l’idea della prospettiva politica. Con l’idea che la DC era il centro del mondo, era il tutto, coincideva con il paese e tutti gli altri erano ospiti. La dc nella versione della sua sinistra ha certo aperture sociali ma anche egemonie culturali, infatti passerà nella sinistra post comunista già “depurata” delle eresie socialiste. Nella città degli uomini, a Nusco (la sua città), nella città di dio nella politica per il paese.

Se ne va un grande elaboratore politico, un fine intellettuale di cui (lo dico da avversario) ci sarebbe bisogno di uomini e donne di pensiero greco, di finezza greca, ma abbiamo Orsini, Di Maio, Grillo, Renzi.

Mi tolgo il cappello e mi rifaccio alla risposta che Mussolini disse ai suoi quando presero Antonio Gramsci: “Duce, che dobbiamo farne di questo uomo? Dovete impedirgli di pensare”.

Ciriaco De Mita era un uomo capace di pensare.

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26 Maggio 2022