VIDEOGAME. “FREUD’S BONES THE GAME”, IL GIOCO DELLA COSCIENZA DI FREUD

DI LUCA BAGATIN

E’ passato un anno da quando ho testato la demo di “Freud’s Bones The Game”, sviluppato e editato dalla giovane Axel Fox, al secolo Fortuna Imperatore, che ho intervistato proprio un anno fa, relativamente a questo stupendo gioiellino videoludico (https://www.olnews.it/2021/04/29/videogame-freuds-bones-the-game-un-gioco-per-indagare-lanimo-umano-con-intervista-alla-creatrice/).

Un progetto tutto italiano, “Freud’s Bones The Game”, che permette al giocatore di interpretare nientemeno che Sigmund Freud, o, meglio, la coscienza del padre della psicanalisi.

Freud è in profonda crisi esistenziale e il gioco, dall’ottima e elegante struttura narrativa, vuole proprio analizzare e esplorare tale aspetto.

Ci troviamo a Vienna, nel 1925. Freud è presentato, dalla stampa dell’epoca, come un cocainomane, fissato con la sessualità, un po’ ciarlatano. Oltre a ciò, il nascente totalitarismo nazista è alle porte e non può che minacciare il libero pensiero, la libera ricerca e chiunque sia ebreo. Freud incarna proprio questi tre aspetti. E’ un filosofo, un libero pensatore ebreo, un ricercatore della psiche e un neurologo.

Il clima storico-politico nel quale si trova a vivere, pertanto, lo soffoca e preoccupa.

Sono le 3 di notte e Freud non riesce a dormire. Passeggia, nervoso, nel suo studio. Così si apre il nostro gioco.

Fuma il suo sigaro ed è particolarmente pensieroso a causa delle critiche che gli riservano i gornali, dei suoi rapporti famigliari tesi e dall’arrivo di misteroise lettere anonime…

E’ in questo frengante che fa capolino una voce interiore…ovvero la sua coscienza, che sarà interpretata da noi giocatori. Che avremo, così, a tutti gli effetti, la possibilità di guidare Freud e di aiutarlo nella risoluzione di ciò che lo tormenta veramente, per liberarlo dall’incubo.

“Freud’s Bones The Game”, non è solamente un’avventura narrativa, ma presenta anche aspetti gestionali piuttosto profondi.

Ci troveremo a gestire, infatti, le finanze di Freud (ovvero gli introiti derivanti dalla cura dei pazienti e dai diritti d’autore della vendita delle sue opere, oltre che le spese, in sigari e…cocaina, utile a risollevarlo nei momenti di sconforto); a rispondere alle lettere che riceverà; compileremo, inoltre, le cartelle cliniche dei pazienti che ci faranno visita, dopo che avremo iniziato con loro le sedute terapeutiche. E qui entreremo, appunto, nel vivo del gioco.

Porremo, infatti, al paziente, domande mirate e, attraverso l’ascolto della sua coscienza, tenteremo di giungere al nucleo del suo dolore, al fine di curarlo e liberarlo dal malessere psichico e, talvolta, persino fisico, che lo ha colpito.

Non sempre le sedute avranno successo e potremmo anche sbagliare diagnosi o cura e aggravare la malattia del paziente stesso. Avremo, ad ogni modo, a disposizione i testi originali del dottor. Freud e tenteremo di approcciare allo stile terapeutico che più si adatterà a noi.

Ascolteremo i pazienti, li consoleremo, tenteremo di estorcere i loro segreti più inconfessabili e penetreremo nel loro animo. Potremo così costruire le nostre ipotesi e verificare le nostre teorie psicanalitiche in merito.

La grafica del gioco è particolarmente elegante e raffinata, stile libro illustrato o film d’animazione e anche la musica di sottofondo permette al giocatore di rilassarsi e di calarsi nella parte del padre della psicanalisi.

Il ritmo narrativo è volutamente lento. Si potrebbe dire che “Freud’s Bones The Game”, più che un gioco, è un’esperienza narrativa e psicologica. Un’opera artistica che mira a sconvolgere l’animo del giocatore, invitandolo a conoscere sé stesso, attraverso i pazienti (e Freud stesso), che andrà a curare.

Sono peraltro onorato di essere stato scelto – dalla sviluppatrice – per il beta testing e averlo potuto testare anticipatamente.

“Freud’s Bones The Game” è sicuramente un gioco unico, nel suo genere, costato molta fatica e sacrifici alla sua creatrice.

Axel Fox, infatti, laureata in filosofia, lavora come addetta alle pulizie e ha investito i suoi stipendi nello sviluppo e progettazione di questo gioco e, come mi ha spiegato nell’intervista che le ho fatto lo scorso anno, intende proseguire nelle realizzazione di videogame simili, omaggiando altri scrittori, artisti, filosofi e poeti, rendendoli protegonisti delle sue opere.

“Freud’s Bones The Game”, per essere giocato, necessita di un pc con sistema operativo da Windows 7 in su con minimo 1 GB di RAM, una scheda video di fascia media e 2 GB di spazio libero su disco fisso.

E’ acquistabile su Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/1477980/Freuds_Bonesthe_game/

Luca Bagatin