CARO TRAVAGLIO, PERCHE’?

DI GIANFRANCO MICALI

 

Io ho apprezzato fin dalla sua prima uscita Il Fatto Quotidiano.
Il primo motivo era che puntava tutto sul gradimento dei lettori. Un principio fondamentale nei Paesi democratici, ma ormai obsoleto nello spurio panorama editoriale italiano.
Poi, certo, ne condividevo anche la linea che, pur essendo spesso parallela a quella dei Cinque Stelle, non faceva sconti a nessuno, neppure a Grillo & C.
Il suo motto era “la notizia prima di tutto” e in una società come la nostra, in cui gli scandali sono il pane quotidiano, esisteva finalmente una fonte alla quale abbeverarsi per sapere di chi non dovevi assolutamente fidarti.
E poi c’erano le firme, con Furio Colombo, Padellaro e Travaglio in testa.
Con il tempo, i primi due che ne erano stati i fondatori, avevano perso peso e potere, ma la linea non era cambiata. Sul Fatto si potevano continuare a trovare notizie e spunti censurati da quasi tutti gli organi di informazione. La disinformazione, insomma, abitava altrove.
Ecco che proprio questo termine “disinformazione” calza a pennello per stabilire la ragione e il torto nella diatriba tra Furio Colombo e Marco Travaglio. Credo che persino i suoi sostenitori apprezzino Alessandro Orsini per tale caratteristica: spararla grossa per “èpater le bourgeois”, per scandalizzare, che è il modo più sicuro per allontanarsi dal Fatto e sposare l’opinione comunque esagerata. Il contrario del buon giornalismo che da anni praticava con successo proprio Travaglio, sempre così ben documentato.
Per questo trovo inspiegabile che, dovendo scegliere tra Colombo e Orsini, abbia puntato senza esitazione sul secondo. “Per offrirgli un rifugio”, dopo che la sua rubrica sul Messaggero era stata cancellata, ha precisato.
Posso dire che non ci credo? L’ipotesi più probabile e ottimistica è che abbia creduto di incrementare le vendite con il paladino di una posizione che sembra maggioritaria nel Paese. Posizione tenuta oltre che da parte dei Cinquestelle, dai leghisti, da certa destra sfasciacarrozze e dagli stalinisti di lunga e provata fede stalinista. Tutta gente che disapprova quasi tutta la linea tenuta fino ad oggi dal Fatto Quotidiano.
E allora ?
Allora, boh? Avrebbe commentato Ezechiele Lupo, aggiungendo un enorme gigantesco PERCHE’?